Ancora una volta Elettra Lamborghini riesce a mandare in tilt i suoi faa: alla fine ha vinto lei, anche senza mai scendere in pista
In fondo non è facile se porti quel cognome. Ma pure se porti quel nome, che evoca la mitologia e anche una supercar mitologica. Tutto questo è concentrato in Elettra Miura Lamborghini, esplosiva come la vita che la circonda.
Si fa presta a dire ereditiera, perché lei in fondo non ha mai voluto che la sua famiglia in qualche modo ne influenzasse le idee ma diventasse anche un peso da portare. Tutto quello che ha costruito fino ad oggi nel mondo della musica e dello spettacolo, con le sue apparizioni in tv, è frutto del suo lavoro e delle sue idee.
Compreso il fatto di essere diventata un’icona sul web. La sua scelta è stata chiara fin dall’inizio: nessuna sovrastruttura, molta naturalità in tutto. Per qualcuno forse persino troppo, ma in fondo Elettra è così e non ha nessuna voglia di cambiare. Quindi se posta foto in bikini, per promuovere se stessa o quello che sta facendo, è una sua espressione naturale.
Lo sanno bene anche in famiglia, nonostante ci abbiano messo un po’ per accettarlo. Lo ha confessato lo scorso anno anche il padre, Tonino Lamborghini, intervistato dal settimanale “F”. per una volta non ha parlato delle supercar di famiglia, ormai parte del grande gruppo Volkswagen, ma solo di sua figlia.
Ha confessato che fin da piccola era tosta a decisa, sapeva bene cosa ottenere e ci riusciva. Da ragazzina aveva individuato il mondo dello spettacolo come sbocco e si è imposta, nonostante nella sua famiglia fossero tutti contrari. Così ha cercato i contatti giusti, i manager giusti e si è costruita una credibilità artistica.
“Tutti in famiglia l’abbiamo ostacolata, io per primo ho cercato di metterle i bastoni tra le ruote, ma non ci sono riusciti. La determinazione di mia figlia e la capacità con la quale aveva costruito il suo percorso, la serietà con la quale ci si è dedicata ha spiazzato anche me. È stata brava, ha avuto ragione lei”.
Elettra Lamborghini e i quattro fratelli: non immagineresti mai cosa hanno fatto
Elettra in realtà è la secondogenita di Tonino Lamborghini e Luisa Peterlongo. Il fratello più grande è Ferruccio che ha un passato e un presente nel mondo dei motori. Non tutti lo sanno o lo ricorfano, ma ha un lungo passato in pista con le moto.
Nel 2007 ha debuttato come wild card nel Motomondiale classe 125 a Misano a bordo di un’Aprilia, corre anche gli ultimi tre gran premi in sostituzione di Federico Sandi nel team Skilled Racing. L’anno successivo di nuovo a Misano con l’Aprilia RS 125 R e si classifica terzo nel campionato italiano salendo due volte sul podio. Poi nel 2009 secondo nel campionato italiano stock 600 con Yamaha YZF R6, correndo anche tre gare del campionato europeo Superstock 600 (due pole e un giro più veloce).
Poi terzo nel campionato italiano Supersport 600 nel 2010 e in pista sempre a Misano nel Mondiale Moto2 con una Suter del team Forward Racing. Il risultato migliore nel 2012, campione italiano nella Moto2. Oggi invece è vice presidente e CEO dell’azienda di famiglia.
Poi, tutte femmine. Oltre ad Elettra anche Ginevra che ha con lei un rapporto burrascoso. Laureata in Marketing della Moda, ha lavorato nell’azienda di famiglia come direttore creativo. Ma come lei sente che il suo vero mondo è quello della musica e così lo scorso anno ha anche partecipato al Grande Fratello Vip 6 per farsi conoscere meglio.
Più piccole invece le due gemelle, Flaminia e Lucrezia. La prima dopo il diploma artistico ha scelto di studiare moda all’Istituto Marangoni di Milano. La seconda è iscritta all’Università di Bologna, ma entrambe sono molto lontane dal mondo dello spettacolo e del gossip.
Poi però c’è un’altra famiglia, quella che da tre anni ha messo su con il martitp. Lei e Afrojack (nome d’arte di Nick van de Wall), famoso dj e produttore olandese si sono sposati sul lago di Como e da allora la domanda è una sola: ma quando fate un bambino?
Lei ne aveva parlato al settimanale “Dipiù Tv” spiegando che pensano spesso ad avere dei bambini, ma per ora hanno accantonato il progetto: “Quando diventerò mamma voglio essere la migliore del mondo: voglio fare le cose perbene, dare a mio figlio tutto il tempo e le attenzioni di cui avrà bisogno. E adesso sarebbe impossibile. Ma non c’è fretta, siamo ancora giovani”.
Per ora va bene così anche perché entrambi hanno una vita frenetica. Tre case diverse: una in provincia di Milano, una vicino a Bruxelles e una a Miami, con tempo relativo per la vita di coppia. Ma ogni volta che possono stanno insieme. E nessuno è particolarmente geloso dell’altro anche perché Nick conosce bene il lato appariscente della moglie. E le ultime immagini che ha postato sul web lo confermano alla grande.
Lo stesso nome di un modello iconico: la Lamborghini Miura ha segnato la storia della produzione italianza
Elettra, come il personaggio tragico e nobile della mitologia greca. Ma anche Miura, come uno dei modelli di casa Lamborghini passato alla storia della produzione mondiale.
La Lamborghini Miura non è stato il modello che ha prodotto in più esemplari nella storia della Casa bolognese. Ma nonostante questo ancora oggi è considerata la vettura sportiva che meglio incarna lo spirito del marchio Lamborghini.
Nasce tra il 1964 e il 1965, dopo che la 350 GT aveva ottenuto un buon successo sul mercato mondiale. Merito della famiglia Lamborghini ma anche dei suoi capo tecnici, Paolo Stanzani e Gian Paolo Dallara, che speravano finalmente di poter portare in pista un’auto uscita da quella fabbrica. Così disegnano in modello con il motore piazzato al centro della scocca, dietro i sedili, considerato essenziale per il bilanciamento.
Presenta le stesse sospensioni della 350 GT e anche lo stesso motore 12 cilindri, ma con i carburatori quadricorpo. Dopo una certa resistenza da parte di Ferruccio Lamborghini, il progetto prende piede con la carrozzeria definitiva affidata a Nuccio Bertone e ai suoi designer, in primis Giorgetto Giugiaro.
La vera firma è quella di Marcello Gandini, che immagina una linea sinuosa e decisa, con fari ovali semiretrattili e un cofano posteriore schermato. Miura deriva da una celebre razza di tori e ben rappresenta la vitalità di questa macchina.
La prima versione è la P400 con 350 CV ed è prodotta in un paio d’anni in 275 esemplari, molti più di quelli preventivati, per soddisfare le richieste. Nel 1968 la prima evoluzione, cioé la 400S, che porta il motore a 370 CV. Infine la SV, sigla che sta per Super Veloce: la potenza sale fino a 385 CV, con pneumatici posteriori. Appena 150 unità per un modello iconico. Un po’ come Elettra Lamborghini, unica nel suo genere.