Bernie Ecclestone attacca la Ferrari per quanto concerne la gestione di Mick Schumacher. Parole decisamente dure dell’ex numero uno della F1.
La carriera di Mick Schumacher è stata, finora, abbastanza travagliata. Il successo in Formula 2 nel 2020 sembrava il preludio di una carriera straordinaria sulle orme della leggenda del padre. Nel 2021 entra a far parte della scuderie Haas, con la quale correrà due anni prima di dire addio al suo sedile, complice i tanti incidenti messi insieme nel biennio, per lasciare il posto a Hulkenberg.
Da quel momento l’oblio. Terminata la collaborazione con la Ferrari Drivers Academy viene ingaggiato dalla Mercedes come terzo pilota, alle spalle di Lewis Hamilton e George Russell. Scenderà in pista solo due volte, prima con la Mercedes e poi con la McLaren che, insieme a Williams, ha una partnership motoristica con Mercedes.
Correre in Formula 1, è chiaro, è molto difficile. Bisogna riuscire ad avere la giusta combinazione di talento e sponsor, ma anche riuscire a salire sul treno giusto al momento giusto. Piloti come Leclerc, Norris e Russell guidano auto come la Ferrari, la McLaren e la Mercedes perchè hanno dimostrato di poter fare quel salto di qualità.
Formula 1, Schumacher riparte… lontano dal circus: Ecclestone spera in un ritorno
Il 2024 potrebbe essere l’anno di svolta per Mick Schumacher. Il pilota tedesco classe 1999 correrà ne campionato WEC World Endurance Championship, con la scuderia Alpine. Un’avventura nuova che consentirà all’ex Haas di mettersi in mostra per dimostrare, perchè no, di meritare un’altra chance in Formula 1.
Ne ha parlato anche Bernie Ecclestone, boss della Formula 1 fino al 2017, che si espresso in favore di Mick Schumacher rivendicando una seconda possibilità e criticando la gestione che Haas e Ferrari hanno avuto nel biennio 2021-2022. “Alla Red Bull sarebbe stato capito meglio e lo avrebbero aiutato per crescere. Ora deve lottare per dimostrare di essere in grado di fornire buone prestazioni”, ha commentato Ecclestone in un’intervista a RTL.
“Deve riuscire a far pensare alla gente ‘Abbiamo bisogno di lui’ e non il contrario, cioè che qualcuno decida di prenderlo per via del suo nome. Deve abbandonare il suo nome e crescere come persona, sperando che qualche team capisca che ha sbagliato e gli dia un’altra chance”, ha concluso.
Parole importanti, quelle dell’ex capo della Formula 1, che testimoniano la stima nei confronti di un pilota finora i messo veramente in condizione di dimostrare il suo valore.