Con i costi sempre più alti del diesel sono tanti gli automobilisti che si stanno chiedendo se vale la pena passare al GPL. Scopriamo come stanno le cose sul Dual Fuel.
I prezzi ai distributori del diesel cresceranno sempre di più. Non c’è tregua per i petrolhead che si sono tenuti stretti i cari vecchi veicoli in garage. Va detto che tra 10 anni se Bruxelles tiene fede ai buoni propositi dovrebbero essere immesse sul mercato, esclusivamente, auto elettriche. Questo non vuol dire che non potrete continuare a girare a bordo delle vostre auto termiche, ibride, a metano o GPL, ma progressivamente vi dovrebbero essere sempre più limitazioni.

Chi guida un’auto con impianti GPL (Gas di Petrolio Liquefatto) è consapevole delle difficoltà nel ricercare distributori. Sono tanti ad aver trasformato le proprie vetture per funzionare in modalità bifuel (benzina/GPL), per risparmiare soldi. Chi viaggia spesso per lavoro e percorrere lunghe distanza ha bisogno di far respirare anche il portafoglio. Va detto che è possibile installare un impianto GPL anche su un motore a gasolio, ma vi sono delle pratiche non semplici da dover effettuare.
GPL su auto diesel
Il sistema più utilizzato in questi casi è detto “Dual Fuel” (diesel/GPL). Il gasolio continua a essere iniettato, ma in quantità ridotta. Il GPL viene spinto nell’aspirazione in fase gassosa, miscelandosi con l’aria aspirata. La combustione avviene contemporaneamente, sfruttando l’accensione spontanea del gasolio per innescare anche la combustione del GPL. Il risultato è una combustione più completa e un’efficienza termodinamica migliorata.

I vantaggi sono i seguenti: riduzione dei consumi di gasolio fino al 40%, diminuzione delle emissioni di particolato e NOx e incremento della potenza disponibile grazie al potere calorifico aggiunto del GPL. Sono diversi i mezzi pesanti che usano questa tecnologia. Sono stati lanciati autobus diesel-GPL per ridurre le emissioni in aree urbane, ma rimane poco diffuso per la complessità tecnica e i costi di installazione.
Inoltre, vi sono anche problemi di omologazione e normative che frenano l’ascesa del Dual Fuel. I cambiamenti nella percezione dei motori diesel, dopo la demonizzazione e lo scandalo dieselgate, sono molteplici. Nonostante la spinta imposta dall’Ue verso l’elettrico sono tanti i produttori che hanno fatto una marcia indietro nel tentativo di recuperare terreno nel campo termico. Il diesel ha numerosi vantaggi sul piano dei consumi e Stellantis ha fatto dietrofront con la produzione di 1.5 e 2.2 estesi fino al 2030.