La rivoluzione elettrica inciampa un’altra volta. L’auto di maggior successo della storia sta tornando rinnovata, ma con una grossa sorpresa
Le strade si riempiono di colonnine di ricarica. O almeno così dovrebbe essere, con tutti gli investimenti che abbiamo sostenuto per la rivoluzione elettrica. I grandi marchi annunciano uno dopo l’altro l’addio ai motori tradizionali. O quasi.
I governi comunque non si fermano, e fissano date sempre più stringenti per la svolta elettrica. Poi c’è Toyota, che non si fa impressionare dalla prima tempesta, e sceglie di navigare controcorrente. Il colosso giapponese resta fedele alla sua filosofia: per chi usa l’auto tutti i giorni, l’ibrido rimane la scelta più sensata. Le prime indiscrezioni sulla nuova Corolla 2026 raccontano proprio questa storia.
La vera rivoluzione è sotto il cofano
I tecnici Toyota hanno lavorato in silenzio per mesi. Il risultato? Una nuova famiglia di motori benzina 1.5, disponibili sia aspirati che turbo. Il vero gioiello arriva dalla collaborazione con BYD: un sistema ibrido plug-in capace di un’autonomia record di 2.100 chilometri. Numeri che fanno sembrare l’ansia da ricarica un ricordo lontano.
L’aerodinamica ha guidato il lavoro dei designer. Le linee scivolano nel vento come sassi levigati dal fiume, conservando quel carattere familiare tanto apprezzato dai clienti Toyota. Dentro, l’abitacolo si rinnova con materiali più ricercati e un sistema multimediale finalmente al passo coi tempi. Le tecnologie di assistenza alla guida fanno un salto di qualità.
Il debutto europeo è previsto per l’inizio del 2027, dopo il lancio in Giappone. Gli appassionati delle prestazioni pure potrebbero trovare una gradita sorpresa: una versione 2.0 turbo più potente, anche se le possibilità di vederla in Europa restano remote. La sicurezza si arricchisce di nuove funzioni, confermando quanto Toyota tenga alla protezione dei suoi clienti.
La storia della Corolla parla da sola: cinquant’anni di successi ininterrotti e oltre 50 milioni di esemplari venduti nel mondo. Un record costruito sull’affidabilità leggendaria di quest’auto. La storia più incredibile? Quella di Graeme Hebley, il postino neozelandese che ha superato i 2 milioni di chilometri con la sua Corolla del ’93. Un solo cambio sostituito dopo il primo milione: roba da non credere.
La nuova generazione raccoglie questa eredità importante. Mentre l’industria dell’auto corre verso l’elettrico a tutti i costi, Toyota dimostra che esistono altre strade per la mobilità sostenibile più vicine alle necessità di chi la macchina la usa. L’innovazione non deve per forza significare rivoluzione: può anche voler dire perfezionare quello che già funziona bene. La Corolla 2026 sarà proprio questo: un capolavoro di funzionalità, pensato per chi guida.