Cresce l’attesa per il nuovo modello Renault che rivoluzionerà il mercato mondiale: per tutti gli appassionati un bel tuffo nel passato
Una bella operazione nostalgia? In fondo non sarebbe la prima volta che una grande Casa torna a produrre un modello storico e iconico sotto una nuova veste. Lo farà anche Renault che però ha già lo sguardo proiettato sul futuro. E per questo l’attesa per il suo nuovo modello cresce mese dopo mese in tutto il mondo.
I piani del colosso francese, in Europa ma anche in Sud America, sono stati illustrati già qualche mese fa. L’alleanza con Nissan e Mitsubishi diventerà ancora più forte e più strategica nei prossimi anni, ci sono piani precisi a dimostrarlo.
In particolare nel nostro mercato Renault e Mitsubishi dovrebbero sfruttare le basi di Renault Captur e Renault Clio per sviluppare due nuovi veicoli. Saranno le nuove ASX e Colt che nasceranno dalla piattaforma CMF-B. E nel 2026 il Gruppo Renault dovrebbe lanciare in Europa anche FlexEVan, il primo veicolo basato sull’applicazione della tecnologia Software-Defined Vehicle, condiviso con Nissan.
Inoltre sempre il marchio nipponico farà nascere il futuro veicolo elettrico compatto di segmento B dalla piattaforma CMF-BEV. Sarà prodotto e assemblato nello stabilimento ElectriCity del Gruppo Renault in Francia a partire dal 2026.
In tutto questo, cosa c’entra il ritorno al passato? Ha una sua importanza vitale perché nel 2024 arriverà la prima Renault 5 elettrica. Sì, esatto, sta per tornare uno dei modelli che hanno segnato la storia dell’automobilismo mondiale negli anni ’70 e nella prima metà degli anni ’80.
Per gli appassionati, un bell’amarcord. E per chi non la conosce, un ripasso. Il primo progetto della R5 era nato alla fine degli anni ’60, periodo florido per le due volumi, come la Fiat 127. C’era bisogno di un’auto dedicata ad un pubblico di utenza più giovane e anche femminile. Una Renault compatta, di dimensioni leggermente minori e più pratiche rispetto alla R4 ma con un prezzo di poco più alto.
Ecco quindi la Renault 5: grandi fari quadrangolari, accompagnati da una piccola feritoia che serviva come presa d’aria e come calandra sopra l’enorme paraurti in plastica, vera innovazione. Poi portiere senza maniglie, sostituite da un pulsante vicino ad incavo nel quale infilare la mano per aprire.
E ancora, il cruscotto con quadranti di forma squadrata, un bagagliaio da 200 litri che quadruplicavano abbattendo i sedili posteriori, molti colori vivaci. Per i motori e le trasmissioni, stesso schema della R4: propulsore longitudinale e cambio manuale a 4 marce avanti. Più avanti sarebbero arrivati anche quelli da 1.3 litri e le versioni sportive firmate Alpine Turbo, ma soprattutto le versioni a 5 porte.
Una lunga storia produttiva terminata nel 1984, prima che cominciasse l’era della Clio introdotta nel 1990. Oggi però Renault 5 è pronta a tornare con un modello completamente nuovo e totalmente elettrico investendo nella mobilità sostenibile.
Debutterà nel 2024, ma prende corpo dalla Renault 5 Prototype che è stata svelata già nel 2021, anche se le forme reali fino ad oggi sono state tenute gelosamente celate. Ma sappiamo già abbastanza, soprattutto perché i colleghi di Motor1 hanno intercettato un muletto nel corso di uno dei test su strada.
Le linee non sembrano allontanarsi troppo da quelle del concept. Ma spicca nella parte anteriore una presa d’aria nella quale è stato previsto il sensore radar per i vari sistemi ADAS. Inoltre specchietti retrovisori più grandi mentre le quattro portiere sembrano avere un’apertura tradizionale, con le maniglie posteriori integrate nel montante C.
La piattaforma CMF-BEV, sua base di partenza, secondo Renault è in grado di assicurare una riduzione per il costo di produzione almeno del 30% rispetto alla ZOE. Questo perché utilizza il 70% dei componenti della piattaforma CMF-B, utilizzata da Captur e Clio.
Il suo cuore è un motore sincrono a rotore, lo stesso di ZOE e Mégane E-Tech Electric, con una nuova architettura che integra i tre componenti principali. Il convertitore DC/DC che trasforma i 400 V della batteria in 12 V, il caricabatterie e il controllo della distribuzione della corrente. Tutti in un unico involucro e quindi l’unità a corrente è più leggera di oltre 15 chili rispetto a quella di ZOE. Non sono ancora però state rese note le potenze.
Tutto questo dovrebbe portare quindi ad un vantaggio chiaro per i clienti, quello sul prezzo finale. Le previsioni indicano un range tra i 25.000 e i 30mila euro (forse più vicino al secondo che al primo), che comunque sarebbe inferiore ad esempio alla Fiat 500e e alla nuova Fiat 600 elettrica.
Ma c’è un motivo in più per puntare sulla nuova Renault 5 che inaugurerà una vera rivoluzione elettrica. Perché grazie al supporto al V2G (sigla per Vehicle-to-Grid), l’auto francese potrà essere utilizzata anche per fornire elettricità alla nostra casa, sfruttando l’energia contenuta nella batteria.
Il veicolo infatti sarà dotato di un specifico caricatore di bordo che è in grado di sostenere questa tecnologia e disporrà di un software specifico per la gestione della corrente. Potrà quindi essere utilizzata in abbinamento al servizio Mobilize V2G che l’azienda lancerà il prossimo anno, in Francia e in Germania, per arrivare nel Regno Unito dal 2025.
Così insieme all’auto, i clienti potranno acquistare la Mobilize Powerbox. Si tratta di una stazione di ricarica bidirezionale che comunica con l’auto e con il cloud per ricaricare la batteria o inviare elettricità alla rete o all’abitazione, in base alle esigenze di ricarica della batteria e del necessario per la corrente domestica.
Il servizio permette di interrompere la ricarica nei momenti di picco dei consumi ma anche di restituire elettricità alla casa e alla rete elettrica, quando quest’ultima è molto utilizzata. Quindi, per fare degli esempi, potrà alimentare una aspirapolvere per pulire gli interni dell’auto. E presto questo sistema sarà disponibile anche su altri modelli Renault, a partire dalla Scénic.