A Borgo Panigale si lavora duramente per raggiungere l’eccellenza: ecco la nuova prodezza tecnologica targata Ducati.
Ducati prova ancora una volta a rivoluzionare il mondo delle moto presentando un motore monocilindrico, soluzione che mancava dal 1933. E come era stato fatto allora, il monocilindrico nasce dall’idea di dividere a metà il miglior twin presente in produzione. Se il Supermono del 1993, infatti, era metà 888, quello di oggi è mezzo Superquadro della Panigale 1299.
Oltre alle caratteristiche tecniche, però, quello che cambia rispetto al 1993 sono gli obiettivi di Ducati. Quello che prima era un motore di nicchia concepito per le corse, oggi rappresenta un’arma in più che il marchio di Borgo Panigale vuole usare per consolidare il suo potere, ad esempio con il mono più potente del mondo. Una scelta quasi obbligata visti i costi del bicilindrico a L, che ha portato gli ingegneri Ducati a preferire un mono tecnologico che, oltre a garantire la competitività nel segmento medio, consente di affacciarsi anche nel mondo dei tassellati.
Un’evoluzione notevole rispetto al 1993. Da 550cc e 75 CV, infatti, si passa a 659cc per 77,5 CV che possono diventare 85 con uno scarico racing. Il motore monocilindrico farà il suo debutto già il 2 novembre in occasione della Ducati World Premiere 2023.
Ducati Superquadro Mono: come è fatto
Il rapporto tra alesaggio ed una corsa molto contenuta dona il nome ‘Superquadro’ al motore. Grazie ad una corsa di soli 62,4 mm il motore può raggiungere i regimi di rotazione dei motori da competizione. L’alesaggio da 116 mm stabilisce un vero e proprio record che consente l’utilizzo di valvole dal grande diametro. Il pistone, di conseguenza all’alesaggio record, è costituito di uno schema ‘box in box’ come quelli della Panigale V4 R.
L’iniettore sottofarfalla è controllato da un sistema ride-by-wire che consente la gestione dell’erogazione della potenza, grazie a tre diversi Power Mode, all’interno del sistema di alimentazione basato su un solo corpo farfallato a sezione ovale. L’albero motore è asimmetrico ed il suo bilanciamento è assicurato da due contralberi, uno anteriore ed uno posteriore, grazie ai quali il motore può mantenere regimi alti limitando le vibrazioni.
Infine la trasmissione monta un cambio a sei marce con una rapportatura racing. La frizione a bagno d’olio è stata sviluppata per consentire una facile gestione della frenata ed agevolare la derapata in ingresso curva.