[galleria id=”20755″]
Siamo ormai agli sgoccioli per l’inizio di questo EICMA 2017, che come consuetudine vedrà prima delle giornate dedicate esclusivamente a stampa e poi si aprirà al pubblico. In attesa del via libera c’è il brand Ducati che ha cominciato il lancio delle proprie novità, tanto per far parlare di sè in anteprima.
Sotto i riflettori milanesi di EICMA la novità Ducati che più di tutte fa parlare è la Ducati Panigale V4, moto ipersportiva che potrebbe segnare senza dubbio un passo definitivo verso l’assottigliamento del limite tra strada e pista, ma ci sono anche novità per coprire altri segmenti: la Scrambler è una di queste, ma anche la Multistrada non passa inosservata.
Ducati Panigale V4 è la prima moto del brand italiano ad equipaggiare il motore V4, che arriva ad una potenza massima di 214 cavalli, potenza che affiancata al peso di soli 198 kg in ordine di marcia fa ben capire che siamo a livelli da alta competizione. Tutto in questa moto è pensato per ottenere il meglio in pista, a partire dal telaio completamente nuovo fino all’impianto frenante che si affida a pinze monoblocco Brembo Stylema, che lavorano su dischi da 330 mm. Il serbatoio da 16 litri è in alluminio e serve a ridurre ulteriormente il peso, estendendosi anche sotto la sella per meglio distribuire i pesi, mentre le sospensioni sono Showa Big Piston Fork da 43 mm all’anteriore, pluriregolabile così come il monoammortizzatore Sachs al posteriore. Immancabile la strumentazione formata da un display a colori, TFT, con diagonale da 5 pollici.
Al Salone di Milano 2017 Ducati chiude anche il cerchio con la famiglia Scrambler, presentando il modello più potente: Ducati Scrambler 1100. Non è un segreto che il motore 1100 derivi direttamente da quello utilizzato sulla Monster, un bicilindrico a L con due valvole e raffreddato ad aria, capace di erogare la potenza massima di 86 cavalli ed una coppia di 88.4 Nm. Diverse invece sono le versioni che saranno disponibili al momento della vendita, si parte dalla base e poi si arriva alla versione Sport e quella Special, ma le doti di maneggevolezza tipiche del modello che adesso ricopre il ruolo di seconda più potente della famiglia restano intatte: è di certo stata una delle maggiori sfide per i tecnici, che hanno dovuto lavorare con degli ingombri diversi ma soprattutto con un motore più pesante. Ad ogni modo l’impianto frenante riesce a basarsi su un doppio disco anteriore da 320 mm, entrambi morsi da pinze Brembo M 4.32B, mentre per gestire meglio la dinamica di guida la nuova Scrambler 1100 fa massiccio uso di elettronica. E’ al suo debutto su una moto di questa famiglia, infatti, la piattaforma inerziale IMU di Bosch, che permette di gestire anche il controllo di trazione in situazioni più ispide e la potenza in frenata, ma per chi preferisce la vecchia scuola meccanica ci sono le regolazioni possibile sulle sospensioni: al posteriore il monoammortizzatore Kayaba permette di gestire precarico ed estensione.
Se da un lato adesso troviamo la Panigale V4, simbolo dell’eccellenza produttiva in casa Ducati, dall’altro si piazza la Ducati 959 Panigale Corse. Si tratta di una sorta di Nirvana dei bicilindrici, il cui motore ha ragginto probabilmente il livello di sviluppo tale che difficilmente si potrebbe aspirare a qualcosa di meglio senza stravolgerlo completamente. Sicuramente la Ducati 959 Panigale Corse è ad un livello più umano e gestibile rispetto la Panigale V4, scheggia che potrebbe essere difficilmente addomesticata a meno di una certa malizia ed esperienza in pista, ma resta comunque un’arma affilata e pronta a scendere in pista per bacchettare la concorrenza. Sono 150 i cavalli erogati a 10500 giri dal motore Superquadro da 955cc, affiancati da una coppia di 102 Nm toccata quanto i giri sono a quota 9000. Ma la Ducati 959 è un prodotto già conosciuto, già visto, perciò le linee non svelano nulla di nuovo: è l’allestimento in termini di componentistica che cambia su questa “Corse”. Il focus dell’upgrade è stata la ciclistica, che su questa declinazione viene gestita completamente da apparati Ohlins, una forcella NIX30 da 43mm all’anteriore con trattamento TiN, un mono TTX36 al posteriore ed un ammortizzatore di sterzo per smorzare eventuali sbacchettamenti. L’elettronica fa comunque la sua parte, come su ogni modello speciale del brand bolognese: tre modalità di guida selezionabili, sistema ABS, controllo di trazione, controllo del freno motore e cambio elettronic cercano di mantenere in piedi moto e pilota e di farli andare veramente forte in mezzo ai cordoli, merito anche di un peso dichiarato che è di 197.5 kg con liquidi a bordo, batteria e 90% del serbatoio pieno.
Alla World Premiere Ducati ha trovato il suo trampolino di lancio anche la nuova Ducati Multistrada 1260, versione con motore da 1262cc omologato Euro 4 da 158 cavalli. Sotto la semicarena c’è un telaio a traliccio nuovo rispetto ai modelli già presenti a listino, con tubi di maggiore diametro ed un forcellone più lungo per garantire una maggiore stabilità alle alte velocità. Anche l’elettronica ha avuto il suo bel passo in avanti grazie al cambio elettronica di nuova generazione ed all’acceleratore elettronico reso più fluido rispetto al passato, il tutto inserito in un contesto che non solo vede anche sospensioni di tipo semi-attivo a controllo elettronico, ma anche la piattaforma inerziale IMU per gestire tutti i controlli.