Finisce nel sangue una gara dilettantistica di rally in Messico: ben 10 piloti uccisi in quello che è sembrato un vero agguato pre organizzato.
Mai nel mondo dello sport, seppur quello dilettantistico, la criminalità organizzata aveva osato affondare le mani fino a questo punto.
Nel turbolento Messico, tra le nazioni con il più alto numero di omicidi al mondo, durante una gara dilettantistica di rally, ben dieci piloti sono stati uccisi a sangue freddo da un vero e proprio commando di uomini che è spuntato fuori, all’improvviso, da un furgone.
Non si tratta di immagini cruente di un film poliziottesco all’italiana degli anni 70: questa è la realtà nuda e cruda che hanno vissuto gli spettatori e gli addetti ai lavori.
Domenica scorsa, uomini armati hanno attaccato un gruppo di piloti dilettanti di rally nella città di Ensenada, nel nord del Messico, uccidendo almeno 10 persone e ferendone nove: un vero e proprio bagno di sangue.
Rally di Ensenada: 10 piloti barbaramente uccisi da un commando criminale
Le autorità hanno reso noto che i conducenti che partecipavano alla gara erano fermi sul ciglio di un’autostrada, quando un gruppo di uomini armati fino ai denti è sceso da un camioncino e ha aperto il fuoco. Il movente che si nasconde dietro la sparatoria è al momento sconosciuto.
L’ufficio del procuratore della Bassa California, dove si trova Ensenada, ha dichiarato che sarà istituita una squadra speciale per indagare sull’incidente. I feriti hanno ricevuto cure mediche e sono stati portati negli ospedali del comune di Ensenada.
Ensenada ha una popolazione di 440.000 abitanti e si trova vicino al confine con gli Stati Uniti. La Baja California è tra gli stati messicani con il maggior numero di omicidi, con il governo che attribuisce in gran parte questi atti di violenza a scontri tra bande criminali organizzate. I dati ufficiali indicano che tra gennaio e aprile di quest’anno si sono verificati nella regione un totale di 721 omicidi.
Nello stesso periodo, la Baja California, insieme ad altri cinque stati, ha rappresentato quasi la metà dei 9.912 omicidi registrati nel paese. Dal 2006, quando il governo ha avviato una controversa campagna antidroga con il sostegno degli Stati Uniti e delle forze armate messicane, il Messico ha subito, come forma di ritorsione, violenze diffuse che hanno provocato quasi 400.000 vittime e la scomparsa di decine di migliaia di individui. L’ufficio del procuratore di stato sostiene che ci sono prove fondate di un fuoco incrociato, ipotizzando che si trattasse di uno scontro tra membri di gruppi criminali organizzati.