La situazione sta degenerando e compromettendo sempre di più Dr ed EVO. Le lamentele sono diventate difficili da gestire per carrozzerie e officine.
I gruppi sui social network sono diventati importantissimi per ottenere informazioni e condividere esperienze. Molto spesso, infatti, raggiungere i canali ufficiali diventa difficile e quindi la migliore notizia è quella diffusa fra coloro che vivono il medesimo disagio. Perciò ultimamente circa alcuni disguidi con DR ed EVO, è divenuto chiave il gruppo “Carrozzieri Verniciatori d’Italia” su Facebook.
Ci si è resi conto, infatti, che i brand del gruppo DR Automobiles sono entrati in un preoccupante loop circa la riparazione delle vetture dei due marchi, poiché le attese sono sempre più lunghe. Una tendenza che sembra aver toccato picchi inediti, da quando DR ha deciso di spostare parte del suo impegno nell’autonoleggio. Ciò ha comportato una crescita esponenziale di auto di tale azienda in circolazione con un amento della richiesta dei ricambi.
Le officine non erano attrezzate per certi numeri e quindi la catena di approvvigionamento ne sta risentendo. Si parla addirittura di due anni di attesa per un aggiusto, con auto che sono ferme o consegnate ma con lavori ancora a metà, a causa della difficoltà nel reperire i pezzi di ricambi e i lunghi tempi di consegna.
Dr ed EVO, il fenomeno è preoccupante: sempre più lamentele da parte dei clienti
Spulciando i messaggi scambiati nei maggiori gruppi Facebook dei carrozzieri italiani, si percepisce che molti autoriparatori si sono trovati in imbarazzo poiché i ricambi richiesti dai clienti non erano disponibili o hanno impiegato mesi per arrivare in officina. Inoltre, le auto spesso sono a noleggio, e tenerle ferme sicuramente comporta ingenti danni in termini di ingressi economici all’azienda. Alcuni carrozzieri hanno cercato di mettere mano all’ingegno per venire incontro alle esigenze dei clienti, assemblando alla meno peggio alcuni ricambi oppure utilizzando parti meccaniche di altri modelli. I cosiddetti compatibili.
Il mercato più fruttuoso è stato sicuramente quello cinese, che offre soluzioni adattabili grazie ai marchi Chery e JAC. È bastato in questo caso affidarsi agli e-commerce. Ma anche questa presa di posizione ha delle conseguenze, poiché, la provenienza della componentistica è la ragione per la quale l’Antitrust ha aperto un’indagine su DR per il claim “made in Italy”. Insomma, la situazione può facilmente degenerare e Dr Automobiles è chiamata a incrementare la sua produzione e catena di distribuzione di ricambi.