La DR è diventata da tempo una delle realtà più amate e richieste sul mercato, ma non tutti sanno chi produce i suoi motori.
Negli ultimi anni stanno nascendo una serie di nuove aziende che dimostrano di meritare un nome sempre più prestigioso sul mercato mondiale. Una di queste è la DR, con la casa che produce in quel di Macchia d’Isernia, in Molise, che dimostra di essere sempre di più al passo con i tempi, con dei SUV che stanno spopolando.
Non vi è dubbio alcuno sul fatto che i costi davvero molto contenuti siano una delle principali motivazioni sul perché siano così richiesti, con qualche difetto che chiaramente non manca. Lo si vede soprattutto dai consumi di queste vetture, molto spesso superiori rispetto alla media, ma il fatto di partire da un prezzo di mercato iniziale davvero molto contenuto fa la differenza.
La DR dunque continua a migliorarsi e ad ampliare la gamma dei SUV, il suo vero punto di forza, visto anche come queste siano le auto al momento maggiormente richieste sul mercato europeo. Non tutti però sanno quali sono i motori che montano queste vetture e ora è tempo di scoprirlo, considerando però come non tutto sia propriamente italiano.
Motori DR: ecco chi li produce
La DR si sa che è legata in modo diretto con la Cina, infatti si suoi modelli sono esportati proprio dalla nazione asiatica, pur dando il nome derivato dal marchio molisano. Ecco allora come anche i motori che sono utilizzati sono di derivazione puramente cinese, con questi che sono tutti parte integrante della ACTECO del Gruppo Chery.
Si tratta di una decisione che permette così di mantenere ancora più contenuti i costi e indubbiamente il motore che sta ottenendo il maggior successo è senza ombra di dubbio il 4 cilindri da 1500 di cilindrata a benzina. La fortuna è che per questi SUV vi è anche modo di aggiungere molto facilmente la componente a GPL, con questa che è molto utilizzata ed è uno dei punti di forza della gamma.
Questi motori hanno modo così di toccare un’erogazione massima che può andare da 114 a 154 cavalli. La DR dunque dimostra come lo spirito cinese non manchi di certo, con la produzione che è italiana, ma le componenti che le hanno permessa di essere competitiva sul mercato provengono dall’Asia, compresi i suoi motori tanto discussi.