Un colpo al cuore per i fan BMW: il progetto tanto atteso è sfumato proprio sul più bello. Vediamo i dettagli.
Quante volte ci siamo illusi? Rumors, sussurri, speranze. La nuova BMW M1 sembrava sempre dietro l’angolo, pronta a fare il suo trionfale ritorno. Poi, nel 2019, un lampo di luce: la BMW Vision M Next. Finalmente, pensavamo, ci siamo. L’erede spirituale della leggendaria M1 stava per diventare realtà. E invece…
Sì, perché quella concept car non era solo un esercizio di stile. Era un progetto concreto, quasi pronto per la produzione. Immaginate: il DNA della M1 originale fuso con la tecnologia della i8. Un connubio perfetto tra passato glorioso e futuro elettrizzante.
Steve Saxty, guru del settore auto, ha recentemente svelato dettagli sorprendenti su questo progetto. Parlando con lo YouTuber Joe Achilles, ha raccontato che lo sviluppo della concept, nome in codice i16, era praticamente concluso. Non si trattava di un semplice sogno su carta: le linee erano definite, l’ingegneria era stata studiata nei minimi particolari.
E che dire del cuore pulsante di questa belva? BMW aveva previsto un powertrain ibrido plug-in da far girare la testa: oltre 600 cavalli, scatto da 0 a 100 km/h in un battito di ciglia (2,9 secondi per la precisione), velocità massima di 300 km/h. Numeri da far tremare i polsi, ma con un occhio al futuro green. Era come se BMW avesse trovato la formula magica: prestazioni da urlo e un pizzico di coscienza ambientale.
Tutto procedeva a gonfie vele. Nonostante la pandemia, i tecnici di Monaco non si sono fermati. L’obiettivo era chiaro: debutto nel 2022. Gli appassionati erano in fibrillazione, pronti a vedere finalmente su strada la degna erede della M1.
E poi, il colpo di scena. Come in un film con un finale amaro, tutto è cambiato. A un passo dal traguardo, quando ormai si poteva quasi sentire il rombo del motore, BMW ha fatto dietrofront. La decisione è stata drastica: niente più coupé sportiva. Al suo posto? Un SUV. La XM.
Il motivo? Saxty lo spiega senza troppi giri di parole: “Era questo o la XM”. E visto che il mercato sembra avere una fame insaziabile di SUV, la scelta è stata quasi obbligata. È come se BMW avesse deciso di seguire la corrente invece di creare un’onda propria.
Per chi ama le auto, è una pugnalata al cuore. L’idea di vedere una moderna M1 sfrecciare sulle strade era elettrizzante. Rappresentava un ritorno alle origini, un omaggio a un’icona del passato, ma con uno sguardo deciso al domani. Invece, ci ritroviamo con l’ennesimo SUV in un mare già affollato di veicoli simili.
Certo, non si può negare che la mossa di BMW abbia una sua logica commerciale. I SUV vendono, e vendono bene. Ma c’è qualcosa di profondamente triste nel vedere un progetto così avanzato, così vicino alla realizzazione, essere accantonato. È come se un pezzo di storia automobilistica fosse stato cancellato prima ancora di essere scritto.