Solo per mettere in moto l’auto c’è un consumo di benzina. Cerchiamo di capire nel dettaglio in quanto si quantifica questo consumo.
Per spostare un’auto ci vuole naturalmente il carburante. Oggi abbiamo a nostra disposizione davvero un’ampia scelta in tal senso. Ai classici benzina e diesel, infatti, si sono affiancati il metano, il GPL, l’elettrico, l’idrogeno e i vari biocarburanti. Naturalmente tutti i costruttori sono continuamente a lavoro per trovare nuove forme di alimentazione che possano soppiantare quelle esistenti.

In particolare la direzione che si sta seguendo è quella di forme di alimentazione sempre più green per rispettare l’ambiente. Al netto di tutto però la benzina, almeno per il momento, resta al centro di ogni discorso quando si parla di auto. Basti pensare che questo carburante non viene solo utilizzato dai motori prettamente a benzina, ma anche dai vari ibridi come quelli a metano, GPL ed elettrici per l’appunto ibridi.
Benzina: cosa succede quando si accende l’auto
La maggior parte di questi motori hanno bisogno comunque della benzina quantomeno per il primo avvio. Allora a questo punto è lecito chiedersi, ma quanta benzina serve per accendere un’auto? Ebbene ci vogliono 15 grammi di carburante circa per metterla in moto. Sono in pratica 15 ml di benzina, davvero pochissimo. Questo spiega perché le auto a GPL o Metano native consumino così poca benzina.

Naturalmente questo è un dato standard per auto per così dire “normali”, ma potrebbe variare con vetture decisamente più prestanti. Ora però stiamo vivendo un periodo di grande transizione nel mondo dei motori e non è ancora chiaro quale sarà il futuro dei vari carburanti. Per il momento sembra avere una strada decisamente privilegiata l’elettrico, anche se non vende ancora tantissimo quanto sperato. Per il momento l’Europa ha deciso di prolungare i tempi per i tetti sulle emissioni che avrebbero dovuto far scattare importante multe ai costruttori già quest’anno. Insomma l’impressione diffusa è che dopo i proclami della prima ora si vada sempre più incontro ad un futuro più morbido nei confronti dell’endotermico rispetto alle promesse di qualche anno fa.