Dopo l’ok della Camera, il ddl Sicurezza passa al Senato per l’approvazione definitiva: il testo prevede anche modifiche al Codice della Strada.
Lo scorso 18 settembre, la Camera dei Deputati ha approvato il disegno di legge Sicurezza che prevede l’inasprimento di alcune sanzioni già in vigore e l’introduzione di nuovi reati in materia di sicurezza e ordine pubblico, ma anche maggiori tutele per le forze dell’ordine.
All’interno del testo del ddl, che ora dovrà passare al vaglio del Senato per la definitiva approvazione, sono state inserite anche delle modifiche per il Codice della strada con sanzioni più severe per i trasgressori di determinate norme. Tra cui quella di non rispettare l’alt delle forze dell’ordine.
A breve, il disegno di legge Sicurezza approderà in Senato per l’approvazione definitiva dopo il via libera della Camera della scorsa settimana. Il testo del ddl si compone di 38 articoli che prevedono varie norme e l’introduzione di nuovi reati sempre in materia di sicurezza.
Presenti anche delle modifiche al Codice della strada con nuove sanzioni per chi non rispetta determinate regole già in vigore. Nel dettaglio, saranno più pesanti le multe per chi non mostra il documento di identità o la patente alle forze dell’ordine che rischia una sanzione tra i 100 ed i 400 euro, mentre chi non si ferma all’alt può essere punito con multa da 200 a 600 euro. In quest’ultimo caso, se la violazione è commessa due volte nell’arco di due anni, si rischia la sospensione della patente per un mese.
Il testo prevede anche multe più severe per gli automobilisti che forzano un posto di blocco: in tal caso, le sanzioni sono da 1.500 a 6mila euro a cui si aggiunge, dopo l’accertamento della violazione, anche la sanzione accessoria della sospensione la patente da tre mesi a un anno.
Le misure entreranno in vigore dopo l’approvazione definitiva del ddl Sicurezza che, come già anticipato, è stato presentato nei mesi scorsi dal governo Meloni ed ha già ricevuto l’ok della Camera con 162 voti favorevoli, 91 contrari e 3 astenuti. Ora dovrà ricevere il via libera del Senato nelle prossime settimane.