Direttamente dall’Italia arriva un mezzo a dir poco incredibile. Questo veicolo è semplicemente sensazionale.
L’Italia è da sempre teatro di splendide costruzioni, rinomata qualità ed eccezionali progetti. Specialmente in ambito automotive, settore a quattro ruote nella quale il nostro Paese si è rivelato essere fin dal principio grandissimo protagonista. Pensiamo alla Fiat, ma anche a Ferrari, Lamborghini, Maserati, Lancia, Alfa Romeo.
Tutti brand, quelli appena citati, che hanno contribuito a rendere grande, anzi grandissima l’Italia dei motori. E adesso, sempre dal tricolore, giunge una nuova incredibile hypercar da ben 800 cavalli di potenza massima.
Un vero bolide strepitoso, che non vede l’ora di lasciare a bocca aperta tutti gli appassionati di velocità e motori. Se riuscirà non possiamo saperlo ancora, ma di certo le ambizioni del suo creatore sono davvero notevoli. Andiamo perciò alla scoperta dell’autovettura in questione.
Hypercar: cosa sono davvero
Le hypercar sono una vera e propria evoluzione del concetto stesso di automobile sportiva. Sono estremamente potenti e, dal punto di vista stistico ed estetico, estremamente aggressive. Ma cosa le differenzia effettivamente dalle più conosciute supercar? Entrambe le tipologie di auto sono potenti, costose e lussuose, e non alla portata di chiunque. In entrambi i casi infatti parliamo di mezzi pensati, voluti, cercati e infine creati per regalare velocità e potenza.
La differenza sta nella evoluzione di questi temi così variegati, a partire dal nome. La definizione è già un passo avanti, una estremizzazione di un certo modo di pensare auto, una filosofia costruttiva e progettuale totalmente diversa. E infatti le hypercar sono più potenti, veloci, lussuose e molto costose. In pochi al mondo possono permettersi di acquistarle e mantenerle.
Una grande differenza sta anche a livello di consumi, dato che potenzialmente una hypercar potrebbe percorrere 160 km con 4 litri di carburante. Ma come sarebbe possibile? Tale risultato può essere ottenuto puntando su elementi meccanici di alta ingegneria, che giustificano i prezzi di listino altissimi. Quindi scocche, motori, leggerezza della componentistica e molto altro. Ricapitolando, quindi: quali sono le differenze fra supercar e hypercar? Il prezzo sicuramente, ma anche il design, la tecnologia, il motore e praticamente ogni altra caratteristica dell’auto. Perché, come detto, si tratta di un vero e proprio upgrade generale a quattro ruote.
Hypercar: tra strada e motorsport, niente è più veloce di queste
Per quanto riguarda le hypercar, lo stesso termine è una parola relativamente moderna. La prima hypercar, almeno fra quelle riconosciute tali, è stata la Bugatti Veyron. Il termine in seguito divenne assai popolare, e arrivò il momento della Porsche 918 Spyder, la Ferrari laFerrari e la McLaren P1. Auto, quest’ultime, che hanno fatto veramente la differenza sotto tutti i punti di vista. E infatti sono state prese più volte come metro di paragone anche per le automobili che le hanno succedute.
Senza dimenticare i mezzi preparati per la classe regina del WEC: parliamo delle Le Mans Hypercar (LMH) o Hypercar. Sono vetture da competizione utilizzate nella classe regina del mondiale endurance a partire dal 2021. Da ques’anno sono utilizziate iniseme alla Le Mans Daytona H (LMDh).
Rispetto al passato, dove a dominare era la classe LMP1 – le regole permettevano solamente prototipi creati appositamente per correre nella categoria – le auto ammesse dal nuovo regolamento possono essere versioni da gara ed auto stradali già esistenti che prototipi disegnati appositamente per correre nella categoria sportiva in questione. Al costruttore viene lasciata anche la libertà di utilizzare o meno la propulsione ibrida.
Ecco l’hypercar del momento: è tutta italiana e fa paura
Adesso veniamo alla vettura tutta italiana che ha lasciato a bocca aperta appassionati e addetti ai lavori. E’ nata in Umbria ed è stata realizzata in soli 25 esemplari. Non è né una Ferrari e tantomento una Lamborghini; si tratta dell’hypercar italiana Pambuffetti PJ-01. E’ stata mostrata dal 16 al 18 giugno all’Autodromo Nazionale Monza durante il MIMO-Milano Monza Motor Show. E’ un modello realizzato per coniugare il motorsport alla strada, con un comfort degli interni a dir poco sensazionale. Il telaio è stato migliorato per poter regalare al guidatore un’esperienza eccezionale dal punto di vista della guida.
Ciò è stato reso fattibile grazie alla posizione di guida con la pedaliera più alta del bacino, che consente di liberare completamente l’anteriore e il fondo, lasciando spazio ai flussi aerodinamici. All’interno troviamo anche i sedili con scocca in carbonio e le cinture a quattro punti, elementi che rendono molto sportiva tale automobile. L’abitacolo è pieno di elementi di alcantara e carbonio, con inserimenti di pelle pregiata che non fanno altro che rendere ancor più speciale tale automobile.
Chi era presente all’evento ha avuto la possibilità quasi unica di sentire il rombo del motore della Pambuffetti PJ-01. Il suo prezzo è semplicemente da paura. E’ alla portata di pochissimi, considerando la modica cifra di 1,5 milioni di euro. Una cifra titanica, che come detto in pochissimi potranno permettersi di acquistare. Il motore è un V10 aspirato di 5,2 litri. E’ in grado di sprigionare l’eccezionale potenza di 820 cavalli e detenere il peso a soli 1300 chilogrammi. Il rapporto peso/potenza è davvero sensazionale, con 1,3 kg/cv. La vettura è immediatamente reattiva, ed è anche facile capirne il motivo.