I top brand nipponici stanno lavorando al carburante del futuro. Ecco come i motori a combustione interna possono diventare sostenibili.
All’Expo 2025 di Osaka, sei grandi nomi dell’industria giapponese – Suzuki, Subaru, Toyota, Mazda, Daihatsu ed ENEOS – uniranno le sinergie per portare all’interno della manifestazione dei veicoli a motore termico, ma alimentati con carburante sintetico. Vediamo di vederci chiaro sulle fonti alternative al full electric, partendo da pillole di storia.

La conversione diretta del carbone in carburante sintetico fu originariamente sviluppata in Germania. Il processo Bergius fu sviluppato da Friedrick Bergius che depositò il brevetto nel 1913. Karl Goldschmidt lo invitò a costruire un impianto industriale nella sua fabbrica Th. Goldschmidt AG (ora conosciuta come Industrie Evonik) nel 1914. La produzione cominciò solamente nel 1919.
Nel 1931, Il British Department of Scientific and Industrial Research a Greenwich, in Inghilterra, preparò una piccola attrezzatura dove l’idrogeno era combinato con il carbone a una pressione estremamente alta per produrre un carburante sintetico. L’uso comune del termine “combustibile sintetico” è utilizzato per descrivere i carburanti prodotti mediante la conversione Fischer-Tropsch, la conversione da metanolo a benzina o la liquefazione diretta del carbone. Il nome può anche essere riferito ai carburanti derivati da altri solidi come la plastica o dagli scarti della gomma.
I nuovi carburanti sintetici dal Giappone
Il combustibile sintetico o synfuel è un combustibile liquido ottenuto dal carbone, gas naturale, scisto bituminoso, o dalle biomasse o dall’anidride carbonica ambientale. Questi carburanti possono essere prodotti in modo che vengano ridotte le emissioni di gas serra nel ciclo di vita, mentre vengono costruite infrastrutture pronte a soddisfare gli standard futuri per i carburanti rinnovabili. I combustibili sintetici sono una delle poche alternative, economicamente valide e industrialmente scalabili, al petrolio in grado di rappresentare una fonte necessaria al mantenimento dell’economia, sono inoltre l’unica fonte conosciuta non derivata dal petrolio di carburante avionico. Ci sono numerosi processi che possono essere usati per produrre combustibili sintetici. I principali sono di tre tipi: processi indiretti, diretti e per biocombustibili.

È liquido, più chiaro, simile all’ acqua e quindi può essere distribuito usando le stesse infrastrutture già esistenti per la benzina. Toyota Vellfire HEV, Mazda CX-80, Suzuki Spacia Hybrid, Subaru Crosstrek, Daihatsu Rocky sono modelli reali, già esistenti, prova che non esiste una sola strada verso la carbon neutrality. In Giappone si pensa come dare la possibilità ad aree dove l’elettrico non è sempre possibile offrendo una soluzione alternativa alla benzina. La sfida alla sostenibilità è una partita aperta, dove le alternative tracciano la strada per un futuro sostenibile e un pianeta sempre più pulito.