Dacia è uno dei marchi più in voga del momento. Proviamo a capire quanto paga i suoi operai e quali sono i suoi punti di forza.
Il 2024 è stato un anno nero per il mondo dell’automotive, ma non per Dacia, l’azienda rumena infatti ha fatto segnare ottimi numeri, in maniera particolare con la sua entry level, la Sandero, che si è presa lo scettro di auto più venduta d’Europa. Inutile rimarcarlo, tra le carte vincenti di questo modello c’è stato indubbiamente il fattore motorizzazione. Mentre tutti gli altri marchi continuano a rincorrere l’elettrico, infatti, la Casa romena ha deciso di piazzare propulsori a benzina e ibridi GPL.
Questi hanno avuto un grande impatto a livello di vendite, in particolare la versione a GPL, perla rara in questo momento. La motorizzazione ibrida a gas, infatti, latita parecchio tra i vari marchi. Sono rimasti pochissimi costruttori che ancora progettano e producono questo genere di vetture. Dacia è uno di questi, grazie a Renault che da sempre, si occupa di questo genere di motorizzazione.
Proprio Renault ha avuto un ruolo fondamentale in questi anni nel portare Dacia ai vertici. Per prima cosa ha cambiato logo e firma luminosa, ha modificato lo stile delle su vetture e ha dato un taglio “green” ai veicoli romeni costruendoli con materiali riciclabili. Attualmente Dacia è sicuramente un punto fermo all’interno del complesso reticolo di marchi automobilistici europei. Tutto questo però lo si deve agli investimenti di Renault.
Per quanto concerne gli operai, lavorano nello stabilimento principale di Mioveni in Romania. Stando a quanto riportato dal sito glassdoor.it, lo stipendio annuale medio per un progettista meccanico sarebbe di 24.800 euro l’anno. Allo stesso modo altre fonti parlano di 4-500 euro mensili visto il costo della vita e della manodopera decisamente più basso in Romania rispetto ad altri Paesi. Sicuramente però Dacia sembra aver trovato la quadra giusta tra la qualità e il prezzo per le proprie vetture ed uno dei suoi segreti risiede anche nei suoi operai.