Il percorso di crescita della Dacia è inarrestabile e ora un progetto ambizioso è pronto a darle sempre più lustro. L’obiettivo è prestigioso.
Gli anni ’60, periodo in cui nasceva in Romania il marchio, sembrano esser ben lontani, e il nome Dacia, ora, è sempre più affermato nel mondo. Solo in Italia i suoi modelli hanno raggiunto nel 2024 una quota di mercato pari al 6,6%, divenendo leader indiscussa nel settore. L’azienda, la quale è guidata da parte della Renault, è riuscita nel nostro Paese a stabilire durante il 2024 un nuovo record di unità consegnate, ben 10.319. Ora, però, le mire dei dirigenti sono divenute ancor più alte, ma il prossimo obiettivo non passa dal mercato bensì dalle competizioni.
Il 2025 sarà un anno storico per la Dacia, giacché per la prima volta entrerà a far parte dei team che gareggeranno in Arabia Saudita per una competizione a dir poco avventurosa. Durante l’anno in corso, l’azienda di Pitesti è già riuscita a conquistare un premio ambito nel Nord Africa, in Marocco, dove il team composto da nomi prestigiosi ha conquistato il Rallye du Maroc al suo debutto nel Campionato del Mondo Rally-Raid (W2RC).
A guidare l’auto e vincendo la gara c’era il noto campione qatariota Nasser Al-Attiyah. A supportare tecnicamente il progetto, invece, è stata l’Alpine Motorsport e fra i partner esterni spicca il nome dell’azienda inglese Prodrive. L’auto che ha conquistato la gara del Marocco è stata la Dacia Sandrider, un dune buggy con motore 3.0 V6 biturbo di origine Nissan. Inoltre, gli altri e tre nomi di spicco alla guida di essa sono quelli dei campioni Sébastian Loeb, Cristina Gutierrez e Fabian Lurquin (copilota del francese dal 2022).
Dacia, con Sandrider ambisce al massimo
Il progetto è molto ambizioso e punta a vincere ancora delle competizioni prestigiose, come già fatto in Marocco. Quell’appuntamento non iniziò al meglio, visto che durante il prorogo il nove volte campione della WRC, Sébastian Loeb, ha interpretato (insieme a Lurquin) male una nota del roadbook e ha compiuto un errore di navigazione. I due sono finiti in un fosso ma, nonostante il brutto incidente e la partenza dalle ultime file, è riuscito a conquistare ben due tappe.
Il loro successo, sommato al settimo posto di Cristina Gutierrez e alle prestazioni di Nasser Al-Attiyah, rendono chiaro quanto la Dacia Sandrider sia potente e possa essere competitiva. Quella andata in scena in Marocco è stata una prova esaltante ed è servita alla preparazione di un appuntamento ancor più prestigioso. Si tratta della Dakar 2025 in Arabia Saudita nella categoria T1+, riservata ai prototipi più avanzati nei rally-raid.
Per quanto la Sandrider possa essere fra le vetture più promettenti per quest’ultima competizione, non è ancora fra le favorite assolute. Il motore 3.0 V6 biturbo è capace di erogare ben 360 CV di potenza e una coppia massima di 539 Nm, le quali vengono scaricate a terra da parte di tutte e quattro le ruote e tramite un cambio sequenziale a sei marce. Inoltre, monta dei pneumatici enormi, i BF Goodrich su cerchi da 17″, e un telaio tubolare con carrozzeria a pannelli in fibra di carbonio. I carburanti che utilizza, tra cui l’idrogeno e l’anidride carbonica, sono sostenibili e vengono prodotti da parte della compagnia petrolifera di origine saudita Aramco.
A parlare del progetto è stato il campione Sebastian Loéb, il quale si è soffermato sulle sue sensazioni in merito a esso. “Sono entusiasta di dare il via alla Dakar insieme al Team DACIA Sandriders”, ha affermato il francese. Infine, ha concluso così: “Il nostro obiettivo rimane sempre quello di vincere, ma ci sono diversi fattori che debbono allinearsi purché ciò accada”.