La Ferrari ha scritto la storia vincendo la 24 ore di Le Mans, ed ora vi parleremo di un confronto a dir poco storico. Il digiuno è finito.
In casa Ferrari l’impresa è stata messa a referto. La 499P #51 gestita dall’AF Corse ed affidata a James Calado, Alessandro Pier Guidi ed Antonio Giovinazzi si è presa il trionfo alla 24 ore di Le Mans, nell’edizione del centenario ed a mezzo secolo esatto dall’ultima partecipazione in classe regina, che oggi si chiama Hypercar.
La gara è stata gestita in maniera maniacale dai ragazzi di Antonello Coletta, responsabile del programma Competizioni GT, e da Amato Ferrari, vale a dire il leader di AF Corse, squadra che aveva ottenuto successi a raffica già nelle classi Gran Turismo negli ultimi 15 anni. La Toyota non ha potuto nulla contro il passo portentoso dei prototipi del Cavallino, che hanno stupito per un’affidabilità a prova di bomba.
La vettura di testa ci ha fatto tribolare in un paio di occasioni, l’ultima delle quali a 20 minuti dal termine, per i problemi di ripartenza al pit-stop quando al volante c’era Pier Guidi, costretto ad un reset che poteva costare molto caro. Fortunatamente, tutto ciò non ha compromesso questa cavalcata, che ha permesso alla squadra italiana di riaprire anche la corsa al titolo del FIA WEC, dove si è molto riavvicinata allo squadrone giapponese, sia in classifica piloti che in quella costruttori.
Per la casa di Maranello si tratta della decima affermazione alla 24 ore di Le Mans, nella quale hanno fatto meglio solamente l’Audi con 13 vittorie e la più lontana Porsche, che detta legge con 19 successi assoluti. Tuttavia, con queste premesse, c’è la grande possibilità di sognare in grande anche in chiave futura, facendoci rivivere i fasti di un tempo.
Ferrari, l’impresa a 58 anni dall’ultima vittoria a Le Mans
La Ferrari non disputava una 24 ore di Le Mans in classe regina dal 1973 e, non a caso, la vettura che ha fatto la pole position con Antonio Fuoco aveva il #50 proprio per celebrare il ritorno dopo cinquant’anni in top class della gara di Maranello. Invece, l’ultimo successo è arrivato nel 1965 con una 250 LM gestita dal NART, ovvero North American Racing Team, con al volante Jochen Rindt e Masten Gregory. Parliamo di ben 58 anni fa.
In seguito, il Cavallino partecipò per tante altre edizioni, ma senza mai riuscire a tornare sul gradino più alto del podio, compreso il 1966, quando ci fu la sconfitta per mano della Ford. Nel 1973, Enzo Ferrari decise di abbandonare questa tipologia di gare, per concentrare tutti gli sforzi sulla F1 in un periodo di forte crisi petrolifera.
Quasi due anni fa, venne fatto sapere che il Cavallino sarebbe tornato con un’Hypercar, in un’edizione 2023 che ha subito eccitato le folle con la presenza di tanti costruttori. La casa di Maranello è riuscita invece ad imporsi in maniera stratosferica, ed ora, come già detto prima, c’è il grande sogno di mettere anche le mani sul FIA WEC. La prossima tappa di Monza dovrà già dare conferme in merito.