Crollo Stellantis, è caos totale: intervengono i sindacati

Ancora nei guai la società automobilistica Stellantis, che vive un periodo davvero negativo per numeri e bilancio. Ora spuntano i sindacati.

Parlare di momento negativo per Stellantis è ormai solo un eufemismo. Il 2024 è stato un anno ai limiti del tragico per la nota holding italo-francese, che è leader nel settore automobilistico ormai da diversi anni grazie alla presenza di ben 14 grandi marchi del mercato automotive al proprio interno. I numeri ed i dati dell’ultima annata hanno però evidenziato grosse difficoltà.

Operai in protesta
Crollo Stellantis, è caos totale: intervengono i sindacati (Ansa foto) – Allaguida.it

Basti pensare che prima della fine del 2024 sono arrivate le dimissioni del CEO Carlos Tavares, che si è preso le responsabilità primarie del netto calo produttivo. In attesa di capire chi sarà il suo sostituto, sta per arrivare un’altra grana non di poco conto, che riguarda anche il futuro dei tanti tra dipendenti ed operai che sono sotto contratto con Stellantis.

I sindacati in Italia si stanno cominciando a muovere per tutelare queste ultime figure, vista la crisi della holding che preoccupa non poco il mondo del lavoro. Non è bastata la presentazione del Piano Italia, che ha ribadito la centralità del nostro paese nel settore produttivo con 2 miliardi di euro di investimenti negli stabilimenti. Lo scetticismo nella forza lavoro regna ancora.

I numeri in calo del mercato automotive e le preoccupazioni dei metalmeccanici

Proprio sulla crisi appena citata è intervenuto il sindacato FIM-CISL, che ha reso noti i numeri reali: Stellantis nel 2024 ha prodotto in Italia solo 475.000 unità, calo drastico rispetto alle circa 751.000 auto prodotte invece nel 2023 e lontanissimo dall’obiettivo di quota un milione.

Stabilimento Mirafiori
I numeri in calo del mercato automotive e le preoccupazioni dei metalmeccanici (Ansa foto) – Allaguida.it

Il sindacato suddetto ha rivelato di volersi unire alla protesta pianificata per il 5 febbraio a Bruxelles con tutti i metalmeccanici: più che nei confronti della holding, ci si rivolge alla Commissione Europea, che sta continuando a spingere verso la transizione ecologica e sul mercato dell’elettrico, senza tenere conto dei lavoratori e del calo evidente di produzione.

Ferdinando Ulliano, segretario di FIM-CISL, ha affermato a Reuters che si tratterà di una “battaglia per l’Europa“, precisando che l’UE stia sottovalutando i rischi della transizione omettendo la sconfitta economica dei singoli paesi. “Siamo preoccupati per la crisi di Maserati, per questo ci aspettiamo un piano preciso e dettagliato” – ha aggiunto il segretario.

Stellantis in questo momento, oltre che cercare un piano condiviso con il Governo italiano, può solo attendere direttive europee. I dati sono sconsolanti anche dal punto di vista degli stabilimenti: a Mirafiori la produzione auto è calata del 70% rispetto al 2023; peggio è andata a Modena, nella fabbrica di Maserati dove si parla del 79% in meno.

Gestione cookie