E’ un momento terribile per l’industria delle quattro ruote. A farne le spese sono anche professionisti di altissimo spessore che hanno studiato una vita intera per ottenere un lavoro.
Sono tantissime le aziende che hanno deciso di fare un netto ridimensionamento degli organici a causa della crisi. Un modo per rimanere a galla in una fase di crisi che sembra infinita. Difficilmente si tornerà ai numeri del 2019, nell’automotive, ultimo anno prima della diffusione della pandemia che ha paralizzato il mondo degli affari.
Purtroppo ogni giorno vi riportiamo di una condizione di estremo disagio per i lavori della filiera delle due e quattro ruote. Nessun player europeo sembra più a riparo dai venti orientali che stanno oscurando gli storici marchi. I più esperti, nel settore dell’automotive, conosceranno Magna International Inc., una società canadese con sede vicino a Toronto nella città di Aurora, nell’Ontario. Si tratta del più grande produttore di parti per automobili del Canada e una delle più grandi imprese del Paese. Controlla anche la società austriaca di automobili Magna Steyr.
La società canadese è il più grande produttore di componenti per automobili del Nord America per vendite di parti originali e si è classificata costantemente nell’elenco Fortune Global 500 per 20 anni consecutivi dal 2001. Realizza sistemi e assembla moduli e componenti automobilistici, che vengono forniti a General Motors, Ford Motor Company e FCA, oltre a BMW, Mercedes, Volkswagen, Tesla Motors e tra altri marchi top. In Italia, sono previsti 50 licenziamenti su 90 lavoratori complessivi del centro progettazione Magna di Rivoli, a Torino. Persino la VW è nel pieno di un tracollo.
L’azienda, acquisita nel 2018 dalla multinazionale canadese, si trova in difficoltà finanziarie a causa del rallentamento del mercato automotive. Per questo motivo è stato avviato un piano di riduzione dei costi. 50 tecnici e ingegneri qualificati, che operano nel centro Engineering di Rivoli, specializzato in sistemi di illuminazione interna ed esterna per auto, perderanno il lavoro.
“L’impostazione proposta dall’azienda – ha annunciato ad ANSA Luigi Paone, segretario generale Uilm Torino, e Antonio Iofrida, responsabile Magna per la Uilm – è inaccettabile. Chiediamo di utilizzare tutti gli strumenti a disposizione per evitare i licenziamenti, a partire dai percorsi di riqualificazione professionale con integrazione del reddito che nei mesi scorsi abbiamo chiesto e ottenuto dalla Regione Piemonte. Ci troviamo di fronte all’ennesimo caso di una multinazionale che acquisisce un marchio fiore all’occhiello del territorio torinese e, dopo averne rilevato il know-how, ne delocalizza le attività all’estero. La preoccupazione nostra e dei lavoratori è molto alta, non tollereremo un ulteriore impoverimento del nostro tessuto industriale“.