Gli equilibri dell’industria mondiale stanno cambiando, con la Cina che è diventata una super potenza anche grazie all’Europa.
A livello economico la Cina è stata per tantissimi anni ben lontana dalle possibili diatribe legate al mondo occidentale. Pur essendo stata per tanto tempo una vera e propria dittatura comunista, il suo rapporto con l’Unione Sovietica non fu mai così idilliaco da portare a una “lotta” contro il nemico statunitense.
La caduta della “Cortina di ferro” è stata però fondamentale per far sì che il Governo cinese potesse collaborare con qualsiasi Stato, capitalista o comunista che fosse. Non è un caso infatti che dagli anni ’90 in poi la Cina ha iniziato un continuo ed evidente sviluppo economico.
La nazione asiatica ha saputo entrare fortemente nel mercato occidentale inizialmente grazie ai bassi costi. Prima ancora che dal punto di vista automobilistico lo aveva già fatto con vestiti e strumenti tecnologici e ora il passaggio alla realtà elettrica delle quattro ruote sta aiutando ancora di più la Cina.
La situazione è cambiata drasticamente dopo il 2020, con la Pandemia per Coronavirus che ha cambiato tutto. Prima di quell’anno infatti il rapporto tra import ed export era estremamente squilibrato in favore del mercato europeo. La Cina importava il 6% delle sue automobili dall’Europa, ma ne esportava nel Vecchio Continente solo lo 0,6%.
Al momento si è trattato di un grande guadagno per le casse degli imprenditori europei, ma molti avevano già messo in guardia per un possibile stravolgimento delle carte in tavola. Tutto è nato con la virata verso l’elettrico, con miliardi di Euro investiti dalle case automobilistiche del Vecchio Continente che sono andati in fumo.
L’elettrico fa ricca la Cina: aumento sensibile dei prezzi in Europa
Per far capire quanto siano cresciuti i prezzi in Europa basti prendere come esempio la Panda, la regina delle utilitarie in Italia. Il suo valore è cresciuto del 28% rispetto al triennio 2020/2022 e anche i vari incentivi e il chilometro zero non sempre sono serviti a limitare i costi.
Attualmente in Europa si producono 1/3 delle macchine rispetto a quelle pre Pandemia, con la guerra tra Russia e Ucraina che ha portato a un forte rallentamento della produzione dei chip dai inserire sulle auto. Se questo può essere visto come un problema di poco conto, i momenti di crisi delle automobili ci sono sempre stati, molti non considerano anche l’aspetto umano.
Nel 2020 l’ACEA, l’associazione dei costruttori, parlava di una manodopera di circa 13 milioni di lavoratori nel mondo automobilistico in Europa. Da allora però non sono più stati dichiarati i numeri ufficiali, con la netta sensazione che il personale utilizzato sia nettamente inferiore rispetto a tre anni fa.
La situazione economica si sta facendo sempre più complicata, con le industrie dell’automobile che si trovano in difficoltà come mai prima d’ora, dato che la Cina non era mai stata tanto forte come oggi. Non sappiamo di preciso dove porterà la rivoluzione legata alla produzione di auto elettriche, ma di sicuro rappresenterà un grande aiuto per lo sviluppo della Cina nel mondo industriale.