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Cosa significa Tesla e perché le auto si chiamano così: da genio a… genio

Come mai la casa produttrice di automobili all’avanguardia è stata chiamata proprio Tesla? L’idea di Elon Musk.

Un nome breve, facile da imparare e che possa dare l’idea di qualcosa che guardi al futuro. Non c’è solo del marketing però dietro la scelta di chiamare la giovanissima azienda produttrice di automobili, Tesla. Vero è che sia il nuovo Twitter che ora si chiama ‘X’ che la stessa Tesla starebbero avendo delle difficoltà, ma le idee di Elon Musk non sono mai scontate e soprattutto sbagliare è possibilissimo quando si fa qualcosa che altri ancora non hanno fatto.

Logo automobili Tesla (allaguida.it – Ansa foto)

Sicuramente avrà dovuto fare tanti esperimenti e fallendo, anche l’inventore, fisico e ingegnere elettrico, Nikola Tesla, il padre del nome dell’azienda automobilistica texana. Perché Elon Musk avrà pensato proprio a lui? Probabilmente per dare l’appellativo di un genio alla creazione di un altro genio come lui. La storia del nostro Tesla però è davvero affascinante e sarebbe un peccato non conoscerla.

Tesla, il nome non è un caso: chi era

Proprio lui che nacque più di un secolo prima del noto imprenditore sudafricano, ovvero nel 1856, è ancora oggi descritto come un visionario e che riuscì a portare a termine ben 280 brevetti prima della sua morte. Sicuramente vi ricorderà qualcuno, anche se nelle loro visioni, Musk e Tesla un po’ diversi lo sono. Oggi infatti, l’imprenditore finanzia ricerche condotte comunque da persone qualificate mentre il nostro inventore, lo dice la parola stessa, alle creazioni ci metteva mano in prima persona.

Quella di Tesla, nata nell’attuale Croazia allora sotto l’impero austriaco, fu sicuramente una vita interessantissima ma che non finì nel migliore dei modi, come spesso poteva accadere ai geni del passato. Infatti negli ultimi anni della propria esistenza fu abbandonato e finì anche in bancarotta. I colleghi preferivano non dargli tanto credito, ma si dice anche che Marconi, depositario del brevetto, gli abbia letteralmente rubato l’idea dell’invenzione della radio.

Nikola Telsa (allaguida.it – Wikimedia)

Se oggi fosse vivo però, il nostro visionario sarebbe orgoglioso di quello che potrebbe vedere, ovvero l’esistenza della Tesla Motors che nell’idea di Martin Eberhard e Marc Tarpenning doveva appunto essere un tributo alla sua vita ricca di novità che segnano ancora oggi la vita dell’uomo. Infine una curiosità sul logo dell’azienda che oggi sorge ad Austin. Quella presente sulla parte anteriore delle vetture non è come può sembrare, una ‘T’. Il simbolo della Tesla infatti non è altro che una sezione di un motore elettrico.

Vincenzo Capuano

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Vincenzo Capuano