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Quindi qual è lo scopo della Subaru Driving School? Utilizziamo le parole di Andrea Placani, direttore relazioni esterne di Subaru Italia: “L’obiettivo della SDS non è quello di essere una scuola specifica per le auto da corsa, né concentrarsi su insegnare ai guidatori come raggiungere record di velocità sulle piste. La sua filosofia è invece dare una risposta alle persone che vogliono imparare ad avere un controllo completo dei veicoli che guidano, in ogni situazione e condizione ambientale”.
Allora snoccioliamo qualche cifra. La SDS, il cui direttore è il rallysta Gianluca Caldani, lavora con quasi tutta la gamma delle Pleiadi: il suo parco auto è composto da 3 Subaru WRX STI, 2 Subaru XV, 2 Subaru Forester, 1 Subaru Outback e 1 Subaru Levorg. L’equipaggiamento tecnologico si compone di varie strumentazioni per telemetria, camera car, rilevatori GPS, telecamere e un drone. A ciò si aggiungono le attrezzature specifiche per l’offroad, quindi rampe omologate. Per quanto riguarda invece gli esercizi di controllo della sbandata, la SDS utilizza il sistema EasyDrift. Una volta si usavano i carrelli da applicare alle ruote posteriori, però questi hanno diverse limitazioni. L’EasyDrift invece è un anello di materiale speciale a base teflon che riveste direttamente la ruota, rendendola sdrucciolevole senza però modificare la dinamica del veicolo.
La Subaru Driving School è itinerante. I suoi corsi si appoggiano a tre circuiti in differenti zone d’Italia: Franciacorta (BS), Siena e Castelletto di Branduzzo (PV). Vengono svolti corsi di guida sicura, guida sportiva, guida neve e ghiaccio e guida cross country. Per i prezzi e maggiori informazioni consultare il sito web della scuola, all’indirizzo www.sds-subarudrivingschool.it.
Non scopriamo certo noi i corsi di guida, risalgono agli albori degli anni Sessanta. C’è sempre una costante innegabile, tuttavia; non importa quanta esperienza si possa avere, quanti anni di patente, quanti chilometri percorsi, quanto buon senso si applichi in strada: siamo pieni di idee sbagliate che ci fanno guidare male. A volte è colpa di un’impostazione scellerata delle autoscuole, sempre più organismi burocratici; molte altre invece è solo colpa nostra, perché crediamo di saper guidare in base a quello che ci dicono parenti e amici, i quali a loro volta hanno ricevuto nozioni sbagliate. Crediamo di saper guidare perché possediamo chissà quale “istinto” che ci siamo autoattribuiti tramite la nostra stessa vanità ; crediamo di saper guidare perché abbiamo visto uno stupido film al cinema o in televisione; crediamo di saper guidare perché abbiamo i soldi per comprare un’auto potente e perché siamo abbastanza arroganti da tagliare la strada agli altri automobilisti. Crediamo di saper guidare perché davanti alla televisione la Formula 1 non sembra poi così difficile, i piloti sono lì solo perché hanno gli sponsor; crediamo di saper guidare perché una volta abbiamo fatto un buon tempo sulla Playstation, con gli aiuti inseriti.
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Arriviamo al corso di guida sportiva. Gli istruttori della Subaru Driving School, piloti veri formatisi in anni di competizioni, sono molto diretti. Osservandoci mentre siamo al volante della favolosa Subaru WRX STI per qualche giro in pista, già alla prima staccata e al primo ingresso in curva hanno capito quali siano i nostri difetti, grazie alla loro competenza ed esperienza. E ci dicono subito, senza mezzi termini, dove stiamo sbagliando e perché. A metà giro cominciano a dirci quali sono invece le cose giuste da fare. Pochi secondi, tagliamo il traguardo, secondo giro e si è aperto un mondo diverso. Quasi senza rendercene conto la frenata è un’altra cosa, entrando in curva non ci siamo scomposti e siamo usciti veloci e puliti (veloci proprio perché puliti), ovviamente rispetto ai nostri umili standard. E non sono passati neanche due minuti. Impressionante. Grazie, Guido. Lui sa perché.
Passiamo alla sbandata. Chiamarla drifting fa scena e vederla controllare dai piloti è spettacolare, sembra quasi facile. Sembra e basta. Se però colleghiamo il cervello e pensiamo ad una situazione reale, ad un imprevisto su strada, magari bagnata, in mezzo ad altri veicoli che ci sfrecciano attorno, aggiungendo anche moto, biciclette e pedoni, ecco che esplode tutta la drammaticità della situazione, di un imminente incidente dalle conseguenze potenzialmente catastrofiche.
Ma qui ci troviamo in una situazione controllata, in un’area sicura e chiusa. Siamo qui per imparare. Applicando due anelli EasyDrift alle ruote posteriori la Subaru XV, un’auto dall’elevata sicurezza attiva e passiva, diventa un oggetto scorbutico che si gira in continuazione. L’obiettivo è proprio quello: provocare intenzionalmente la sbandata, per capire quali sono le reazioni fisiche della macchina, per vedere l’effetto che fa senza andare a sbattere, e per apprendere le giuste manovre da applicare per controllare il veicolo, una cosa decisamente complessa. Quali sono? Frequentate il corso.