Come funziona il tutor in autostrada? Quando è attivo e cosa rileva? Nonostante sia in funzione in Italia ormai da diversi anni, il Sistema Informativo per il controllo delle velocità (SICVE), meglio noto come tutor è ancora oggetto di dubbi tra gli automobilisti. Scopriamo il funzionamento tutor e come si comporta in tre casi diversi: con pioggia, nebbia e nelle ore notturne.
Come funziona il tutor
Il tutor è un sistema di controllo della velocità che permette di rilevare quella media in un determinato tratto di strada. A differenza dell’autovelox, dunque, non monitora la velocità istantanea ma quella media. Il tratto controllato va in genere dai 10 ai 25 chilometri ed è delimitato da due varchi (ingresso e uscita) al quale sono collegati sensori e videocamere. Le telecamere ad alta sensibilità fotografano il passaggio del veicolo sotto entrambi i portali rilevandone la targa e l’orario di transito. A questo punto, disponendo del tempo di percorrenza, calcolano la velocità media.
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Se la velocità media del veicolo è superiore rispetto a quella concessa sul tratto in questione, scatta la multa. La contestazione, al contrario di quanto può avvenire con l’autovelox, non è però immediata. Infatti i dati di percorrenza vengono prima trasmessi a un sistema centrale che, interrogando il database della Motorizzazione Civile, risale all’intestatario del mezzo. A questo punto spetta alla Polizia Stradale verificare la violazione: soltanto se viene confermata, il sistema avvia la procedura di notifica (al domicilio del trasgressore) della sanzione. La sua eventuale contestazione va effettuata presso il Giudice di Pace.
Come funziona il tutor con la pioggia
Esistono però dei casi limiti e da sempre fonti di dubbio. Cosa cambia in caso di pioggia? Come noto, il limite di velocità in autostrada si abbassa da 130 km/h a 110 km/h. Questa regola vale anche per il tutor? In realtà lo strumento non registra automaticamente la variazione, perché non è ovviamente in grado di decifrare le condizioni atmosferiche. A decidere dell’eventuale modifica è la Polizia Stradale, che ha il compito di stabilire se applicare o meno la riduzione. Per quanto riguarda gli automobilisti, però, c’è poco da fare: bisogna rispettare le regole e moderare la velocità secondo quanto stabilito dal Codice della Strada. Anche perché, mentre si è alla guida, non si può certo sapere (né venire informati) sulle decisioni della Polstrada.
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Come funziona il tutor con la nebbia
In caso di nebbia la velocità si limita a 50 km/h in presenza del segnale di limite di velocità con pannello integrativo. Ai sensi dell’art. 153 del Codice della Strada, inoltre, deve essere usata la luce posteriore (se presente) ed è vietato l’uso di dispositivi o altre fonti diverse da quelle indicate nell’articolo 151. Per quanto riguarda il tutor, occorre sapere che le rilevazioni vengono effettuate e hanno valore anche in presenza di nebbia e in tutti i casi di visibilità ridotta fino a 30-40 metri.
Come funziona il tutor di notte
L’ultimo caso particolare è quello che riguarda le ore notturne, ovvero dal tramonto in poi. La domanda è frequente tra automobilisti e motociclisti, ma in realtà l’interpretazione è scontata. Il tutor funziona regolarmente di notte e resta tarato in base alle regole della strada su cui è collocato.
Bisogna infine sapere che i tutor autostrada non sono sempre attivi. Per sapere dove sono posizionati e quando lo sono è possibile consultare il sito della Polizia di Stato o di Autostrade Italiane. I tutor sono attivi a prescindere dalla presenza del pannello che segnala il controllo. Per far sì che la multa elevata in seguito alla sua infrazione sia valida, però, è obbligatorio che in un range compreso tra 4 chilometri e 250 metri prima dell’ingresso sotto al portale siano presenti cartelli su sfondo verde e segnalazioni elettroniche relative alla sua presenza.