Oggi parliamo di alcuni trucchetti su come eludere e fregare il tutor dell’autostrada. I sistemi di controllo elettronico della velocità si sono evoluti nel corso degli anni, sono state sviluppate tecnologie che permettono una precisione maggiore nel rilevare la velocità e nel segnalare l’infrazione commesso da un utente della strada. Da qualche anno a questa parte, poi, è stato introdotto il sistema “Tutor”, che invece di rilevare la velocità di percorrenza istantanea rileva quella media, grazie ad un cancello di ingresso ed uno di uscita. Scacco all’automobilista, dunque, che resta sotto osservazione per un tratto di strada più o meno lungo ed evita le frenate brusche ed improvvise “salvapatente”. Ma, c’è sempre un ma, attuato il dispositivo si trova il modo di eluderlo. E come fare con il tutor?
Una premessa per questo articolo è dovuta: il Codice della Strada ed il limiti di velocità imposti sono stabiliti per la sicurezza di tutti, ed oltrepassarli rende passibili di multe più o meno salate. Sostanzialmente il modo più efficiente per “eludere” un dispositivo come il Tutor è….rispettare i limiti imposti dal Codice.
Detto questo ovviamente ci sono state (e ci saranno, potete scommetterci) persone più o meno furbe che hanno provato, con rimedi homemade, ad eludere l’occhio del controllo elettronico. L’usanza più diffusa è quella che porta ad occultare la targa in un qualche modo: che sia con accrocchi meccanici per ribaltarla a comando, con spray riflettenti oppure con la manomissione dei caratteri presenti lo scopo è sempre quello di rendersi irrintracciabili dalle Forze dell’Ordine. Sappiate però che giochetti come questi possono portare a pesanti sanzioni pecuniarie, al ritiro della patente, al sequestro del veicolo e ad accuse a livello penale. Insomma, in questo caso conviene sottostare ai limiti di velocità imposti.
Altra idea che ha trovato larga diffusione negli ultimi anni, è quella di utilizzare un’applicazione per smartphone che segnala la presenza dei Tutor. Anche qui il nostro parere è negativo, e vi spieghiamo il perchè: questo genere di applicazioni segnala il cancello di ingresso e quello di uscita del Tutor (dati che per giunta sono tranquillamente consultabili sul sito della Polizia Stradale, ndr), ma quest’ultimo rileva la velocità media mantenuta su un percorso di diversi chilometri. Insomma, questo genere di…..prevenzione (?) è adatta agli autovelox, ma con i Tutor è bocciata.
C’è poi chi cerca di evitare l’attivazione del sistema, che ricordiamo avviene attraverso il passaggio su spire affondate nell’asfalto, transitando nella corsia d’emergenza. Inizialmente il sistema non prevedeva il controllo anche della corsia d’emergenza, ove presente, e quindi in diversi l’avranno scampata, ma ultimamente le FdO sono corse ai ripari ed hanno dotato anche la corsia riservata di spire nell’asfalto.
Concludiamo con l’ultima possibilità: il passaggio in diagonale sulle spire oppure a cavallo tra due corsie. Queste ultime non sono posizionate alla stessa distanza su ogni corsia, ed alcuni provano a transitare con l’auto posta esattamente sopra alla linea che divide le corsie, cercando di non farle attivare. Voi ci avete mai provato?