I viaggiatori si affidano completamente ai navigatori quando si trovano in città sconosciute: ma c’è la possibilità di essere al sicuro al 100%?
I navigatori hanno cambiato la vita delle persone. Sia per viaggi lunghi in auto che per visitare le città a piedi, le indicazioni sui propri smartphone hanno semplificato l’esistenza dei viaggiatori. La capacità di raggiungere una meta, nel minor tempo possibile, è ormai una prassi per tutti i cittadini, ma come ben si sa, non sempre è stato così.
Ora con le varie app, Google Maps su tutte, si può arrivare ovunque, anche nei locali pubblici, senza alcun tipo di bisogno di indicazioni ulteriori. Ma la grande capacità di questi navigatori è la possibilità di essere in continuo aggiornamento, anche in tempo reale, per evitare eventuali strade chiuse o code che si potrebbero trovare lungo il tragitto. Possono quindi migliorare ancora queste applicazioni? La risposta è, come tutta la tecnologia, ovviamente sì.
Negli ultimi anni quasi tutte le città d’Europa hanno ampliato, ad esempio, le loro ZTL. Le zone a traffico limitato sono state introdotte per consentire il solo passaggio pedonale e ai mezzi di trasporto (ad esclusione dei residenti). Esistono però diversi tipi di ZTL, come ad esempio quelle (come l’Area C a Milano) che hanno limitazioni orarie. E proprio per questo Google Maps ha introdotto la possibilità di evitare queste zone “a pericolo multa”.
Le possibilità ci sono sia per smartphone che per computer. Le prime sono chiaramente quelle più richieste e quindi andiamo a vedere quali sono le innovazioni dell’applicazione su questo tema. Una volta installata e aperta l’app si possono inserire alcune limitazioni come ad esempio esclusione di strade a pedaggio e ZTL.
Basta toccare i tre puntini in alto a destra, poi dalla finestra che si apre basterà cliccare Opzioni e nella pagina successiva si potrà attivare il pulsante di fianco a Evita pedaggi. Cliccando sulla freccia in alto a sinistra si tornerà alla mappa e Maps indicherà la presenza di ZTL sul percorso. In basso, si troverà infatti l’eventuale presenza delle zone a traffico limitato nella località di partenza e in quella di arrivo.
In alcuni casi si può toccare la voce, che consentirà di accedere ad alcuni dettagli sull’area in questione e il link al sito del Comune, mentre in altri sarà indicata la presenza della ZTL con un bollino blu e una “i”. L’area della ZTL, se presente, viene indicata in blu con un bordo tratteggiato, ma non verrà mostrata per tutte le città. L’app proporrà alcuni percorsi: in blu quello consigliato, che evita o offre il percorso più breve all’interno della ZTL, e in grigio quelli che corrispondono meno alle esigenze dell’utente.
Sulla mappa, in alcuni casi, Google Maps potrebbe mostrare l’area della ZTL in blu con un bordo tratteggiato e in basso indicare, oltre alla presenza di pedaggi, anche il fatto che si attraverserà una ZTL. In ogni caso, comunque, non sempre Google Maps riesca a tenere conto delle numerose variabili all’interno del Comune, quindi è sempre consigliato informarsi prima, se presente andare sul sito del Comune e comunque controllare con attenzione i cartelli.