Il circus della Formula 1 ci ha abituato a diversi capovolgimenti. E’ notizia delle ultime ore l’accordo trovato tra due major della categoria regina del Motorsport.
In Formula 1 è già tempo di bilanci dopo una annata caratterizzata dai successi della Red Bull Racing. Tutte le squadre devono fare i conti con l’amara constatazione che, attualmente, non c’è partita. Il drink team austriaco, grazie anche ai motoristi Honda, ha raggiunto un livello mai toccato da altre squadre in precedenza. Sono stati registrati record su record e i competitor hanno solo potuto raccogliere le briciole.
La Scuderia Ferrari è stata l’unica squadra in grado di firmare un trionfo nel 2023, interrompendo la striscia clamorosa di 10 trionfi di fila di Max Verstappen. Ci ha pensato Carlos Sainz, a Singapore, a fermare il dominio della squadra con sede a Milton Keynes. Ferrari e Mercedes si sono sfidate per la seconda posizione nei costruttori a suon di podi, ma a salire in cattedra, nella seconda parte di stagione, è stata la McLaren.
Lando Norris e Oscar Piastri hanno sfoderato prestazioni maiuscole, inanellando secondi e terzi posti. Eppure la stagione 2023 era cominciata nel peggiore dei modi, con piazzamenti non in linea con le ambizioni del team di Woking. La squadra inglese ha sempre puntato al top, ma nell’era ibrida è andata incontro a risultati pessimi.
F1, la decisione dei vertici della McLaren
La scelta di legarsi per diverse stagioni a Honda non ha pagato in passato. Osservando i risultati attuali della squadra campione in carica, è paradossale che a Woking non siano riusciti a sfruttare la competenza nel lungo periodo dei tecnici giapponesi. Hanno, sicuramente, perso un treno nell’era ibrida, ma hanno poi deciso di fare un passo indietro, rinsaldando un legame storico con la Mercedes.
La squadra inglese è tornata a pagare la casa teutonica per le Power Unit, ma a differenza dei fasti del passato targati Hakkinen ed Hamilton, oggi la priorità è legata ai risultati del team con sede a Brackley. Quando ai tempi le frecce d’argento competevano per il massimo traguardo in F1, non avevano la concorrenza del team ufficiale Mercedes. Il ritorno in auge della squadra anglo-tedesca ha reso quasi impossibile per i team clienti tornare sul tetto del mondo.
Aston Martin, Williams e McLaren non sembrano poter ambire al Mondiale, ma a Woking hanno scelto di legarsi sino al 2030 con Mercedes. Una decisione quasi obbligata, dopo l’accordo tra l’Aston e la Honda. Per la McLaren c’è almeno una garanzia di solidità e tradizione. “L’estensione dell’accordo conferma la fiducia che i nostri azionisti e l’intera squadra hanno nei loro motori e nella direzione che stiamo avendo con loro nella nuova era di regolamenti che ci attende“, ha annunciato il boss Zak Brown, come riportato su FP.it.
Nel 2026, infatti, saranno introdotte le nuove Power Unit che avranno una maggiore parte elettrica. Si parla di una divisione al 50% tra motore termico e quello a batteria. Con le nuove PU senza MGU-H, alimentati con biocarburanti, risulterà ancor più importante l’affidabilità. Sotto questo profilo la Mercedes è una garanzia, avendo anche ottenuto straordinari risultati in Formula E e vantando uno sviluppo della sua gamma elettrificata già molto esteso.