Cosa dice la normativa a proposito del prestare la propria vettura. Ecco quando il Codice della Strada prevede la multa.
Un po’ a tutti nella vita è capitato di prestare la propria auto o di riceverla in prestito da amici a parenti. Succede infatti di aver bisogno di spostarsi e non avendo un mezzo a disposizione per farlo dover domandare a qualcuno aiuto. Ebbene, qualcuno sostiene che se si viene colti in flagranza dalle forze dell’ordine, ovvero alla guida di un veicolo che non è di proprietà si rischi una multa di 4mila euro. Effettivamente c’è molta confusione attorno all’argomento e convinzioni non del tutto fondate.
Come ben si sa, lo scorso 14 dicembre è entrato in vigore in nuovo Codice della Strada che ha previsto l’aggravamento di diverse sanzioni soprattutto quelle riguardanti l’uso dell’automobile sotto effetto di droga o alcol, piuttosto che con lo smartphone in mano. Tali provvedimenti hanno scatenato malumori e polemiche, ma cosa dice invece la normativa in merito alle vetture date in prestito?
Auto prestata, tra fake news e cattive interpretazioni, ecco cosa si rischia
A quanto sembra, dopo l’approvazione del CdS riformato si è fatta largo una credenza, quella che non sia più possibile prestare l’auto o circolare con una ricevuta ma non propria a meno di non essere in possesso di una delega formale. Sempre stando a tali indiscrezioni se fermati ad un posto di blocco si rischierebbe addirittura una sanzione a tre zeri, con tanto di ritiro della carta di circolazione.
La domanda a cui cercheremo di rispondere è quindi se ciò sia vero. Per fortuna nostra ci troviamo di fronte ad una fandonia. Il prestito a breve termine è ancora consentito e non si deve sborsare alcuna somma se fermati dalle autorità e neppure si andrà a correre il pericolo di vedere il proprio premio assicurativo salire. E’ bene tuttavia fare una precisazione perché la multa è prevista se il prestito si estende oltre i 30 giorni se chi sta godendo dell’utilizzo non è un famigliare del proprietario.
A stabilirlo sono due articoli, il 94 e il 247 del Codice. Se dunque si resta nei limiti del mese non si può ricevere alcuna multa, qualora invece si vada oltre il comma 3 del primo articolo citato allora sì si può incorrere in una sanzione che va dai 727 ai 3.629 euro. Inoltre, il mancato aggiornamento della carta di circolazione prevede. al comma 5, l’immediato ritiro del documento Unico di Circolazione.