Ci sono comportamenti alla guida che costano più di altri, lo dice il Codice della strada: attenzione agli orari, può arrivare la mazzata
Se c’è un aspetto della guida e dei comportamenti al volante che accomuna gli italiani, la parola è anche facile da trovare: multa. In attesa che entri in vigore il nuovo Codice della Strada riformato dal recente disegno di legge approvato dal Governo (ma non ancora dal Parlamento), bastano le vecchie regole per tremare.
Lo dicono i numeri, quelli ufficiali diffusi dalla Polizia Stradale alla fine del 2022. Dati parziali, certo, perché devono essere sommati a quelli degli altri agenti che controllano il traffico. Ma comunque significativi perché fotografano un fenomeno.
Lo scorso anno sono state contestate dalla Stradale 1,5 milioni di infrazioni. Quali sono quelle più abituali per chi guida in Italia? Al primo posto non c’è dubbio, il superamento del limite di velocità, un’abitudine che hanno molti. Un terzo delle multe, circa 500mila, lo scorso anno sono derivate da questa infrazione.
In questo caso si va da un minimo di 48 euro e si arriva a 190 per un’infrazione nei limiti da 2 a 10 km/h. Chi viaggia da 10 a 40 Km/h in più del limite, può anche superare i 700 euro di multa. E se il limite è stato superato di 40 km/h, fino a 60 km/h in più si arriva a 2000 euro, con patente sospesa da 1 a 3 mesi. Infine chi è sorpreso a guidare ad una velocità superiore al limite di oltre 60 km/h può essere sanzionato fino a 3.400 euro, con sospensione della patente da 6 a 12 mesi e decurtazione dei punti.
Molto gettonato anche il divieto di sosta e il parcheggio nei posti riservati ai disabili senza averne il permesso. Partendo dalle violazioni minori, il prezzo viaggia da un minimo di 41 euro a un massimo di 168 euro.
Se la sosta costituisce un’ostruzione al passaggio di un mezzo pubblico o impedisce la circolazione dei veicoli di persone disabili, la multa può salire a 335 euro. In più se l’infrazione è ripetuta due volte nel corso di due anni consecutivi, scatta anche il ritiro della patente da uno a tre mesi. Più grave è il caso del parcheggio nei posti riservati a persone con disabilità. La multa parte da 165 euro e arriva fino a 660 euro, con la decurtazione di 6 punti dalla patente.
E passare con il semaforo rosso? La sanzione amministrativa può arrivare a 665 euro, ma nelle ore notturne la multa diventa sempre più salata. Inoltre se l’infrazione è stata commessa almeno due volte nel corso di 24 mesi scatta la sospensione della patente a uno a tre mesi.
Codice della strada, non commettere questo errore: se lo fai è troppo tardi
Ma c’è un comportamento tipico degli italiani che può costare altrettanto caro, soprattutto se commesso in certe ore del giorno, anche se non tutti lo sanno. Stiamo parlando di quello previsto dall’articolo 153 del Codice della Strada, quello sui dispositivi di segnalazione visiva e di illuminazione dei veicoli a motori.
Basta leggerlo tutto per capire, tanto è scritto nelle prime righe. Le luci di di posizione, le luci della targa e, quando prescritte, le luci di ingombro devono essere accese “da mezz’ora dopo il tramonto del sole a mezz’ora prima del suo sorgere ed anche di giorno nelle gallerie, in caso di nebbia, di caduta di neve, di forte pioggia e in ogni altro caso di scarsa visibilità, durante la marcia dei veicoli a motore e dei veicoli trainati”. In più, In aggiunta a tali luci, sui veicoli a motore bisogna tenere accesi anche i proiettori anabbaglianti”.
Ma non è tutto, perché anche se molti lo ignorano o fanno finta di non saperlo, i fari di profondità “possono essere utilizzati fuori dei centri abitati quando l’illuminazione esterna manchi o sia insufficiente. Peraltro, durante le brevi interruzioni della marcia connesse con le esigenze della circolazione, devono essere usati i proiettori anabbaglianti”.
Quindi i comportamenti che portano alla multa sono diversi. Chi fosse sorpreso a guidare con i fari spenti in orario diurno al di fuori di un’area popolata, può essere sanzionato con una multa tra 41 euro e 169 euro più 1 un punto sulla patente di guida.
Chi invece guida con una o più luci anabbaglianti non funzionanti rischia una sanzione da 87 euro fino a 344 euro. Ecco perché l’automobilista deve sempre fa attenzione all’ora del giorno in cui sta guidando.
Multe agli automobilisti, come funziona la legge in Italia anche per la prescrizione
Cosa succede quando arriva una multa a casa? Fondamentale anzitutto è verificare la correttezza dei dati riportati sulla notifica. In particolare data, ora e luogo dell’infrazione ma anche il tipo di violazione commessa e la somma della sanzione.
Verificata la corrispondenza dei dati, esistono diverse modalità per pagare In generale molte amministrazioni comunali offrono la possibilità di pagare le multe online, con un servizio di pagamento elettronico o un’apposita piattaforma online.
Per accedere in genere basta inserire i dati della multa e i propri dati personali seguendo poi le istruzioni. Il pagamento in genere è possibile con carta di credito, bonifico bancario o altri strumenti di pagamento elettronico.
In alternativa, ci sono lo sportello bancario o postale utilizzando il modello di pagamento F24 oppure altri modelli di pagamento previsti dalle disposizioni locali. In alcuni casi, arriva direttamente un bollettino postale con l’importo della sanzione che può essere pagato presso un ufficio postale o attraverso internet banking.
Importante è ricordare che in caso di ritardo nel pagamento, possono essere applicati interessi di mora o sanzioni aggiuntive che vanno ad aumentare il costo della sanzione. In caso di difficoltà economiche è comunque possibile richiedere il pagamento dilazionato o rateizzato, presentando apposita richiesta all’ufficio competente.
Attenzione però, perché la normativa prevede che una multa debba essere notificata all’automobilista entro 90 giorni dall’accertamento dell’infrazione. Un termine calcolato a partire dalla data in cui la violazione è stata commessa o rilevata, fino al giorno di consegna del verbale al trasgressore. Decorso tale termine, la sanzione andrà prescritta perché non può essere legittimamente notificata.