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Una giornata in pista e intorno alla pista insieme a Citroën per rimarcare lo spirito che anima questa casa dal 1919, cioè fare le cose in modo differente. In un appuntamento non lontano da Pavia, all’autodromo Tazio Nuvolari di Cervesina, si sono affiancate le diverse anime di questa casa. Innanzitutto la sfida delle competizioni con la C3 Max che partecipa al Campionato italiano turismo (TCR) e al Campionato italiano velocità montagna (CIVT); poi la componente dello svago allo stesso tempo spensierato e avventuroso, insieme al Suv C4 Aircross; infine lo sguardo alla gloriosa tradizione delle piccole utilitarie pepate, a bordo di una Visa Chrono del 1983 completamente restaurata.
Questa casa ha sempre fatto da apripista alle innovazioni, sia dal punto di vista tecnico che della comunicazione. E’ sufficiente pensare alle geniali intuizioni del fondatore André Citroën, il primo a capire la grande importanza della pubblicità usando centomila lampadine per issare un’enorme scritta luminosa sulla Torre Eiffel nel 1922; il primo ad introdurre la trazione anteriore e la scocca portante sulla Traction Avant nel 1934. Ma anche dopo la scomparsa del fondatore lo spirito è rimasto: la praticissima 2CV che diventò un vero fenomeno di costume pur nascendo come semplice vetturetta per il piccolo trasporto agricolo; la leggendaria DS che introdusse le sofisticate sospensioni idropneumatiche e rivoluzionò il concetto di ammiraglia; per arrivare all’immediato futuro con le nuove sospensioni con smorzatori idraulici progressivi.
L’anima sportiva della casa è viva e pulsante. Non sono lontani i trionfi a ripetizione nel mondiale rally con Sébastien Loeb su Xsara, C4 e DS3; si collegano alle titoli iridati in pista nel WTCC con la C-Elysée di José Maria Lopez e al prossimo ritorno nel rally iridato 2017 con la C3 WRC affidata a Chris Meeke.
Un ottimo esempio attuale della sportività in pista è la C3 Max, vincitrice nel 2015 del campionato italiano turismo classe fino a 1.8 turbo, pilotata da Massimo Arduini. I successi di un anno fa hanno suggerito un raddoppio per il 2016. La vettura sviluppata da Procar Motorsport e gestita dal team 2T Course & Reglage è diventata più potente e ancora più competitiva. Nella gara d’esordio del CIVT, la Verzegnis – Sella Chianzutan del 29 maggio, il pilota Emiliano Perucca Orfei ha vinto nella propria classe (la E1 1600 turbo) ed è arrivato 27° assoluto su 306 iscritti, in mezzo a parecchie monoposto di Formula 3.
Nella versione 2016 la Citroën C3 Max ha guadagnato 50 cavalli. Ora sono 300 i cavalli erogati dal 1.6 THP turbo. Il peso minimo regolamentare a secco in configurazione TCR è di 1.020 Kg, mentre per il CIVT è di 980 Kg. Il cambio è elettroattuato a 6 marce; la carrozzeria è in vetroresina e carbonio; i freni hanno dischi Brembo da 380 mm e pinze AP Racing. Le ruote hanno cerchi 8×18 Speedline e pneumatici 240/645/18, Hankook per il TCR e Pirelli per il CIVT. Per aumentare la deportanza troviamo il grande alettone posteriore in alluminio e carbonio a sette regolazioni.
Guidare in pista la Citroën C3 Max è un’emozione entusiasmante. Ti fa dimenticare che ha motore e trazione anteriori, che è sempre la derivata di un modello di serie e non un prototipo, che parte da una berlina e non da una coupé; sul tortuoso circuito Nuvolari questa vettura ha dimostrato una grande agilità. La messa a punto di Procar e 2T ha regalato alla C3 Max un’eccellente capacità d’inserimento in curva e di stabilità in frenata; l’erogazione della potenza è contemporaneamente brutale al punto giusto e progressiva senza ritardi. Fantastica.
Citroën ama fare le cose diversamente, dicevamo. Le piccole berline eleganti, le sportive pepate, le vetturette dallo stile giovane e anche i crossover/Suv per la scampagnata. La C4 Aircross si trovava nel paddock del circuito Nuvolari proprio per ricordare questo importante carattere della casa. Lo abbiamo ricordato meglio portandola a fare un po’ di fuoristrada nei tratti sterrati che circondano la pista. Il protagonista in questo caso è la trazione integrale con tre differenziali elettronici e tre modalità di funzionamento: due ruote motrici per la marcia stradale, quattro con ripartizione automatica della coppia per gli sterrati normali e col blocco del differenziale centrale per le situazioni più difficili. Sono poche le situazioni che questa C4 non sa affrontare, e lo fa sempre nel massimo comfort. Per andare oltre ci vogliono i fuoristrada estremi duri e puri, che però non sono neanche lontanamente così comodi.
Per completare il viaggio nelle diverse personalità dello spirito Citroën c’era un’antica Visa Chrono. Si tratta di un esemplare del 1983 ritrovato a Ravenna e completamente restaurato da Citroën Italia. La Chrono fu una serie speciale della Visa prodotta come omaggio alla Visa Trophée che partecipava ai rally gruppo B. Motore da 1.360 cc aspirato da 93 cavalli su soli 850 Kg di peso. Ancora oggi mostra la sua brillantezza, dopo 33 anni ha aggredito le curve del circuito Nuvolari in piena scioltezza.
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