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La Citroën Dyane compie 50 anni. Tante persone ancora oggi sono affezionate a questa vetturetta alla quale spettò l’immane compito di sostituire nientemeno che la Citroën 2CV. Ebbe le sue difficoltà, perché un mostro sacro del genere non si rimpiazza dall’oggi al domani. Infatti la vita produttiva della 2CV proseguì ancora per qualche anno oltre la fine del ciclo della sua erede. Ma la Citroën Dyane conquistò una fetta molto interessante di clienti, in particolar modo qui in Italia. Ripercorriamo la storia di questo valido e interessante modello.
Come molti sanno, la Citroën 2CV uscì nel 1948 e conquistò il mondo. Ma al volgere degli anni Sessanta arrivò la risposta dell’arcirivale, cioè la Renault 4, che riprese l’impostazione della concorrente e cominciò a macinare vendite in modo impressionante. Considerato che la 2CV aveva già parecchi anni sulle spalle, la dirigenza Citroën avviò il progetto per creare il modello che l’avrebbe sostituita, sfruttando il tempo che le vendite ancora sostenute della 2CV mettevano a disposizione. Era il 1964.
Poiché la meccanica della 2CV era collaudata e ancora perfettamente valida, si pensò di trasferirla tale e quale sul nuovo modello. Tutto si sarebbe deciso sul design. Ma il genio stilistico della Citroën, Flaminio Bertoni, dalla cui matita uscirono la Traction Avant, la 2CV e soprattutto la DS, era purtroppo scomparso all’inizio di quell’anno. Il centro stile interno della Citroën era sovraccarico di lavoro. Si affidò quindi l’incarico a Louis Bionier, proveniente dalla neo-acquisita Panhard. Al suo prototipo vennero apportate significative modifiche da parte di Jacques Charreton, interno al centro stile del double chevron, il cui responsabile Henri Dargent si occupò di disegnare gli interni. Prese quindi forma definitivamente la Citroën Dyane. Era l’inizio del 1967. A luglio venne avviata la produzione preliminare, alla fine di agosto ci fu la presentazione alla stampa.
La forma della Dyane ricordava la 2CV ma le linee erano molto più spigolose e moderne. Meccanica della 2CV, sospensioni morbide ma robuste e precise. Come la progenitrice, la Dyane avrebbe dovuto cavarsela anche nelle strade più sconnesse (o dove le strade proprio non c’erano). Allo stesso modo il comfort era notevole per una vettura così piccola e di classe economica. Un dettaglio curioso indica quanto ci sia sempre una ricerca sofisticata anche per un modello a basso prezzo: le portiere hanno quell’aspetto concavo che è diventato un segno distintivo della Dyane. Il motivo non è solo estetico; per un fenomeno acustico la forma concava tende a far trasferire le vibrazioni verso l’esterno, quindi si migliorava l’insonorizzazione dell’abitacolo senza dover aggiungere costoso materiale fonoassorbente.
La scheda tecnica della Citroën Dyane si completava con trazione anteriore, motore boxer bicilindrico da 425 cc e 21 cavalli, raffreddamento ad aria, leva del cambio sulla plancia da manovrare in quello strano modo analogo che tutti ricordano, come la 2CV.
Ma la Citroën Dyane si trovò immediatamente contro la montagna costituita dalla 2CV, proprio in Francia: stampa e pubblico non la consideravano meritevole di sostituire l’originale, perché costava di più e prestazioni e consumi erano peggiori. Cosa serviva in quegli anni per vendere una macchina economica già confortevole, senza toccare il prezzo? Semplice, lo scatto (in termini relativi): una lezione che in Italia si conosceva benissimo. Fu infatti la filiale italiana della Citroën a suggerire la soluzione. Andava sostituito il motore. Si scelse di montare il bicilindrico da 602 cc che muoveva la Ami8; esso garantiva almeno 28 cavalli; a quei tempi una differenza che si poteva già notare, infatti permise alla Dyane di avvicinare la velocità di 120 Km/h. Già due anni dopo la potenza sarebbe salita a 35 cavalli.
E fu proprio l’Italia il paese a dare le maggiori soddisfazioni a questo modello, rinominato nel frattempo Citroën Dyane 6, forte anche di uno slogan adeguato ai tempi, “L’auto in jeans”. Ebbe particolarmente successo una delle ultime versioni, la coloratissima Citroën Dyane Charleston. la La produzione della Dyane terminò nel 1983, l’ultimo esemplare venne venduto, neanche a dirlo, in Italia; numero di telaio 83CB5394, carrozzeria beige. La produzione totale della Dyane fu di 1.443.583 esemplari, 253.393 dei quali con carrozzeria furgonette (oggi si dice van). Mentre la 2CV andò avanti fino al 1990, quando finalmente si decise di mandarla in pensione.