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La Citroën DS 23 Pallas fu il punto più alto della parabola di questa leggendaria automobile e ne costituì contemporaneamente il canto del cigno; infatti, uscita nel 1972, solo due anni dopo venne affiancata dalla sua erede, la CX, per poi andare definitivamente in pensione nel 1975, dopo vent’anni di superba produzione. Oggi la Citroën DS 23 Pallas è un’auto d’epoca fra le più amate e ricercate ma le sue quotazioni sono decisamente accessibili, sempre tenendo conto dello stato di conservazione o dell’eventuale restauro; mediamente la si trova intorno ai 20.000 euro ma per un esemplare in condizioni particolarmente brillanti si possono superare anche i 30.000 euro. Accanto alla classica berlina fu prodotta anche una Citroën DS 23 Pallas Break, cioè la station wagon. Non è mai esistita invece una Citroën DS 23 Pallas Cabriolet: Henri Chapron infatti terminò le sue trasformazioni con la serie 21.
LA SCHEDA TECNICA DELLA CITROËN DS 23 PALLAS
La Citroën DS 23 Pallas a carburatori inaugurò la serie più potente delle DS. Montava infatti un motore di 2.347 cc (da qui il 23) che erogava 124 cavalli, contro i 115 del 2.100 sulla DS 21. Abbastanza per raggiungere 179 Km/h, era ancora un’epoca in cui la velocità massima contava qualcosa. Ma il top di gamma era costituito dalla I.E., cioè la Citroën DS 23 Pallas ad iniezione elettronica. Questa versione superava, sebbene di poco, le prestazioni della 21 I.E., erogando 141 cavalli che permettevano di raggiungere 191 Km/h, numeri di tutto rispetto anche per un’auto odierna. Completiamo la scheda tecnica della Citroën DS 23 Pallas I.E. accennando alla coppia massima di 201 Newton metri a 3.500 giri e alla massa complessiva di 1.340 Kg. Un enorme passo avanti rispetto all’originale DS 19 del 1955, il cui 1.9 degli anni ’30 di cavalli ne aveva solo 75. Praticamente un raddoppio delle prestazioni, mantenendo i consumi essenzialmente invariati. Per quanto riguarda la trasmissione, la Citroën DS 23 Pallas semiautomatica a tre rapporti affiancava quella a cambio manuale che dal 1971 aveva guadagnato la quinta marcia.
Naturalmente non si può parlare di una DS senza accennare alle sue mitiche sospensioni idropneumatiche. La più grande innovazione tecnica di quest’auto che le permisero una tenuta di strada e un comfort eccezionali. Ancora oggi questa vettura lascia sbalorditi: una volta fatta l’abitudine all’ampio coricamento in inserimento di curva, la precisione è assoluta e la tenuta lascia senza parole. Da questo punto di vista la Citroën DS, un modello di oltre 60 anni fa, può tranquillamente reggere il confronto con le auto moderne stracariche di aiuti elettronici. Più difficile abituarsi ai freni: sebbene eccellenti (la DS fu la prima a montare freni a disco), il pedale “a fungo”, che rende il comando quasi un interruttore, necessita di un certo apprendimento, onde evitare continue inchiodate non volute.
IL DESIGN E GLI INTERNI DELLA CITROËN DS 23 PALLAS
Dal punto di vista del design la Citroën DS 23 Pallas manteneva lo stile aggiornato nel 1969, quindi con i tripli fari carenati che le valsero il soprannome di “squalo“. Il faro centrale in alcuni mercati (non in Italia) ruotava insieme allo sterzo, per illuminare meglio la strada in curva. L’allestimento Pallas era il più lussuoso. Il cruscotto aveva tre quadranti, i sedili una particolare imbottitura spugnosa che accentuava il molleggio, aumentando ulteriormente il comfort; il rivestimento era di un pregiato velluto. Chiudiamo col nome. Pallas prosegue il noto gioco di parole di DS, la cui pronuncia francese è Déesse, dea. Quindi quale migliore dea se non Pallade Atena, Pallas appunto?