La scelta c’è, il mercato europeo e mondiale consente di acquistare, infatti, auto sotto i 30.000 euro, di qualità, di prestigio e anche di classe. Un’inchiesta, questa, che ha interessato diversi osservatori del settore tutti concordi nel ritenere che per scegliere in tal senso, disponendo di un capitale anche al di sotto di questa cifra, gli affari da farsi sono tanti e le aspettative sono sicuramente più che mai soddisfatte.
Piuttosto, come ci fanno rilevare anche sociologi intervenuti in questa particolare inchiesta, nell’operare una scelta in tal senso, entrano in gioco altri fattori che poco o nulla hanno a che spartire con la qualità di ciò che viene offerto a fronte di un capitale per nulla modesto come quello destinato all’acquisto di un’auto di classe. Come ben si sa, infatti,ai fini dell’appagamento della propria vanità, che spesso entra in gioco prepotentemente nell’acquisto di un’automobile, la scelta ricade su alcuni marchi che, oltre che qualitativamente ineccepibili, sono, prima di ogni altra cosa, una sorta di status simbol, a denunciare, appunto, il nostro stato sociale, l’apice di quel gradino che ci fa ritenere di appartenere ai ceti più in vista, e, pertanto, indiscutibilmente, degli “ arrivati”.
E quale Casa automobilistica meglio di Bmw, Audi, Mercedes, riesce a soddisfare questo bisogno inconscio di apparire in molti di noi. Eppure, oggi, tante Case automobilistiche, altrettanto prestigiose, hanno raggiunto standard di elevata qualità e affidabilità uguali se non, a volte, persino superiori, ai costruttori appena citati. Pensiamo a Nissan, a Volkswagen con la sua Passat, ad esempio…. ma per molti, presentarsi con auto appartenenti a Case ritenute meno esclusive delle prime tre leaders europee, non trasferisce negli altri quell’impressione che intendiamo dare con un’auto ritenuta quasi esclusiva. Non si spiegherebbe senno, il successo riscosso dalle aziende che operano elaborazioni vistose e spesso stravolgenti di auto comuni.
La verità è che, con cifre che vanno, spesso, anche molto al di sotto, dei 30.000 euro stabiliti, la scelta da operare sarebbe vastissima, come dimostra la sparuta minoranza di modelli acquistabili, fra quelli ritratti nelle immagini accluse. Ma perché, in questa cernita, non mettere dentro tutte quelle vetture asiatiche, comprese le cinesi, che hanno un rapporto qualità prezzo vantaggiosissimo, perché non considerare le coreane lussuose che consentono risparmi notevoli al momento dell’acquisto, per non trascurare i SUV, anche fra quelli asiatici, i cui prezzi sono collocati al di sotto dei 30.000 euro.
Oggi, oltretutto, in chi si avvicina all’acquisto di un’auto, le valutazioni sono tante e il prezzo, sia pure fondamentale, è spesso, solo una delle componenti da tenere in considerazione. Se l’acquisto di una vettura, infatti, è spesso un investimento impegnativo, questo non può prescindere dal reale uso che di quell’auto faremo. Per cui, un occhio ai consumi, all’effettive necessità soddisfatte da quell’auto e perché non tenere conto dell’importanza che la nostra condotta di guida avrà sull’ambiente. E allora, non sarebbe male se la nostra scelta si orientasse verso vetture poco inquinanti e magari alimentate con propulsori alternativi alla benzina e al diesel.
E, anche in quest’ultimo caso, entro la cifra che abbiamo previsto per l’acquisto dell’auto, non dovremmo avere problemi a poter operare una scelta oculata. In un mercato in rapida evoluzione come quello attuale, la sana concorrenza, ha fatto in modo che la scelta per un modello non venisse più condizionata da strette logiche nazionalistiche, ma che si orientasse verso un sistema aperto dove la scelta del consumatore, possa rappresentare il vero indicatore per le Case automobilistiche, spesso finalizzata al miglioramento del prodotto venduto.