L’aumento dei prezzi di benzina e diesel, soprattutto con il rincaro degli ultimi giorni che ha portato il Governo a varare il Decreto trasparenza, ha costretto gli automobilisti a una spesa supplementare. Nel corso del 2022, poi, gli aumenti sono stati mitigati solo in parte dalla scelta di concedere il taglio delle accise sui carburanti, misura che si è rivelata utile per contrastare gli aumenti.
A quantificare il costo di questo innalzamento ci ha però pensato un’indagine condotta da Facile.it che ha messo in evidenza sia il costo sostenuto dagli automobilisti, sia il riferimento con gli altri stati europei, anch’essi alle prese con i rincari.
Nel 2022 infatti la spesa media sostenuta dall’automobilista italiano per l‘acquisto della benzina è stato pari a 1.008 euro, valore che porta il nostro Paese al settimo posto tra i dodici analizzati dalla ricerca. Questo tenendo conto dei prezzi forniti dalla Commissione Europea e ipotizzando una percorrenza di 10.000 km con un’utilitaria. Un valore che è superiore, ad esempio, in Svezia dove per la stessa percorrenza si spendevano nel 2022 circa 1.275 euro (+21% rispetto all’Italia) seguita dalla Danimarca con 1.091 euro, ossia l’8% in più rispetto alla nostra nazione.
Se si guarda al prezzo del diesel, invece, la spesa sostenuta nel 2022 dall’automobilista italiano dell’esempio è stata pari a 1.009 euro, valore che fa guadagnare al nostro Paese la quart’ultima posizione nella classifica dei dodici. Si spende meno che nel Belpaese solo in Portogallo, dove la cifra tocca quota 998 euro, Spagna con 997 euro e Slovenia, la migliore con circa 909 euro di spesa per percorrere 10mila km con una utilitaria.