La decisione presa da Volkswagen è inaspettata. Ecco cosa succederà a partire dal 2026.
Mentre i media stanno spendendo fiumi di inchiostro per narrare la crisi che sta travolgendo l’automotive europeo e soprattutto quello tedesco, dalla Volkswagen è finalmente arrivata una buona notizia. Dopo settimane in cui si è fatto un gran parlare del rischio chiusura di alcune fabbriche e della riduzione delle stime di produzione, Wolfsburg ha reso noto che nel 2026 ci saranno novità importanti.
Mentre il mercato dell’elettrico continua ad essere in affanno e in buona parte dell’Europa le vendite siano minori di quanto sperato, il costruttore tedesco ha deciso di andare in controtendenza e di apportare un grande cambiamento alla sua gamma, sulla scia delle indiscrezioni che danno il costo delle batterie degli EV in calo e di conseguenza le chance di vendere mezzi di questa tipologia in salita.
Malgrado attualmente si trovi nel bel mezzo di una bufera che sta allarmando e non poco i suoi lavoratori, minacciati di essere messi alla porta a causa delle scarse vendite dei suoi modelli, Volkswagen ha capito che non deve demordere e in barba allo scetticismo che ancora permea il mondo delle automobili a batteria, ha reso noto di aver in piano il totale rinnovato dei suoi veicoli a spina ID.
Si tratta dunque di un primo passo verso un progetto più ampio e composito che comprende per prima cosa l’aggiornamento dell’architettura MEB, annunciato ufficialmente dal responsabile del reparto ricerca e sviluppo Kai Gunitz nel corso del Salone dell’Auto di Los Angeles. Tra le novità anche una concept car in formato SUV dal nome ID.2.
Questa verrà svelata per la prima volta in occasione del Salone dell’Auto di Monaco del prossimo settembre, e sarà affiancata da una versione più prestazionale GTI. Il menù di rilancio del brand dopo le criticità dell’ultimo periodo si preannuncia dunque, come piuttosto corposo e comprende pure una revisione totale della Polo, tra i modelli di bandiera del brand, mentre gli amanti del motore endotermico saranno destinati a soffrire.
Il motivo? Semplice, a partire dal 2025 entrerà in vigore l’Euro7, la classe ancora più restrittiva sul fronte delle emissioni nocive che porterà le vetture alimentate a carburante ad essere prodotte in un numero decisamente inferiore. A quel punto la collaborazione con la statunitense Rivian diventerà ancora più stretta.