Caos totale per auto e moto, la decisione del Governo è ufficiale e fa scattare le proteste in Italia. Cosa sta succedendo e cosa è già successo? Il pasticcio rischia di beffare i tanti in attesa di buone notizie
Pasticciaccio brutto e per giunta all’italiana. Sono giorni roventi per automobilisti, motociclisti e per tutti i trasportatori su gomma. Il caso autovelox sta tenendo nella morsa l’interesse di tanti che attendevano buone notizie, come agognate fino a qualche settimana fa. E invece, il colpo di scena arrivato per mano del Governo e per mano del ministro Salvini ha rinviato tutto.

Facciamo, però, un passo indietro. La situazione autovelox in Italia ha raggiunto termini fuori controllo negli ultimi anni. La nascita di Fleximan (e dei suoi imitatori) è stata accolta con ilarità da parte dell’opinione pubblica, ma pone l’accento sull’enormità di dispositivi non tarati e collaudati presenti sull’intera rete stradale italiana.
Per questo, si attendeva l’entrata in vigore del decreto che avrebbe sanato (e sostanzialmente messo una pietra tombale) migliaia di autovelox approvati ma non omologati, dando per buoni e approvati d’ufficio tutti quelli costruiti dal 13 agosto del 2017 in poi. Il via libera avrebbe portato, poi, alla disattivazione di tutti gli altri apparecchi antecedenti, in attesa di essere tarati. E inoltre avrebbe fatto decadere le multe, i ricorsi e quanto annesso relativo agli stessi.
Autovelox, caos in Italia: salta il decreto sanatorio
Si attendeva soltanto l’annuncio ufficiale e la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale e, invece, è arrivato il colpo di scena. Il Governo ha deciso di congelare il decreto, in attesa di ulteriori approfondimenti. Una posizione presa e perpetrata dallo stesso ministro Salvini, che ha scelto di vederci chiaro. Anche perché c’è un fattore da non sottovalutare: in Italia solamente 12 autovelox su 100 sono stati costruiti dopo il famoso termine del 13 agosto del 2017.

In poche parole, l’entrata in vigore del decreto sanatorio avrebbe spento il 90% degli autovelox disseminati lungo la rete stradale nostrana. Per questo, le autorità e gli esecutivi hanno scelto di non continuare con la svolta tanto promessa, rimandando a data da destinare eventuali modifiche, decisioni o annullamenti.
Non sono mancate le proteste di automobilisti e trasportatori: le multe e i ricorsi restano in piedi e saranno ancora oggetto di discussione per i giudici e i tribunali preposti. Il Codacons tuona con un lungo comunicato: “Dopo anni di attesa e di sentenze, si assiste ad un nuovo rinvio nella risoluzione di una questione che ha portato ad una raffica di ricorsi da parte degli automobilisti e generato grande confusione sulla certezza delle multe stradali”.