Per quanto riguarda la Ferrari, ci sono alcune news non poco preoccupanti sul cavallino rampante: scopriamo di cosa si tratta.
La Ferrari è conosciuta da tutti quanti per la sua straordinaria dimensione automobilistica e aziendale: parliamo di una delle società più improtanti e iconiche della storia dell’uomo.
Ciò, però, non basta a tenerla lontana dai problemi legali ovviamente. Le regole che valgono per le piccole e per le medie aziende, infatti, valgono anche per il brand con sede a Maranello. Ci riferiamo a possibili guai legali che riguardano il cavallino rampante all’interno di uno dei suoi mercati migliori: gli Stati Uniti.
Il noto costruttore italiano è stato citato in giudizio da alcuni conducenti che l’hanno accusata di non essere riuscita a risolvere la problematica del rischio di perdita parziale o totale della capacità di frenata delle sue auto (che sono state oggetto di un duplice richiamo negi ultimi anni). Negli ultimi giorni, addirittura, una proposta di class action è stata depositata presso il tribunale federale di San Diego.
i richiami a cui viene fatto riferimento risalgono al 2021 e al 2022. Un periodo in cui la Ferrari aveva ordinato tale azione riparatoria per porre fine alle perdite di liquido dei freni. Si era trattata, però, solamente di una misura provvisoria, visto che Ferrari ha continuato a vendere migliaia di automobili con freni difettosi. E’ proprio questo che viene contestato alla rossa, con l’unica soluzione che pareva essere quella di sostituire delle pompe freno difettose nel momento nel quale si riscontravano delle perdite.
All’interno della denuncia, riportata da Reuters, si può leggere che “Ferrari era tenuta per legge a dichiarare il difetto dei freni come un noto difetto di sicurezza e non lo ha fatto”. Al suo interno viene chiesto un risarcimento danni nei confronti delle ‘vittime’, anche se non è stata specificata entità e misura dello stesso. Non è mancata neanche la risposta di Ferrari: “La nostra massima priorità è la sicurezza e il benessere dei nostri conducenti. Operiamo secondo rigorose linee guida di sicurezza per garantire che i nostri veicoli rispettino sempre le specifiche di omologazione”.
La class action è capitanata da Iliya Nechev, residente a San Marcos in California, che ha acquisito una Ferrari 458 Italia del 2010 quattro anni fa. Oltre a Ferrari, tra gli imputati ci sarebbe anche Bosch. Le due aziende, che hanno emesso dei richiami, pensano che i problemi potrebbero derivare da tappi del liquido del serbatoio del freno che potrebbero non sfiatarsi correttamente, creando potenzialmente un vuoto all’interno del serbatoio del liquido.