La passione per le auto di Cristiano Ronaldo è cosa nota non solo agli appassionati di calcio ma anche a quelli dei motori. CR7 vanta una collezione invidiabile dove annovera Bugatti, Ferrari, Lamborghini, McLaren, Mercedes, Bentley e Porsche. Insomma non manca proprio nulla nel parco auto sportive e di lusso del fuoriclasse della Juventus . La prossima ciliegina sarà la Bugatti Centodieci, ordinata dal campione portoghese per ampliare ulteriormente l’esclusivo garage di supercar da urlo. L’asso del calcio possiede già una Bugatti Chiron (2,5 milioni di euro, la più prestigiosa attualmente in suo possesso) e una Bugatti Veyron (acquistata nel 2018). Questa sarà la terza perla del marchio francese di proprietà Volkswagen a brillare nel suo assortimento.
Dopo l’ultimo acquisto nel ricco garage di Cristiano Ronaldo, una Mercedes Brabus Classe G, regalatagli per il 35esimo compleanno dalla compagna Georgina Rodriguez, arriverà quindi un esemplare più unico che raro, realizzato in un numero limitatissimo di sole 10 unità. Con Bugatti Centodieci il marchio ha infatti voluto celebrare la sua lunga storia, omaggiando la super sportiva EB110, costruita negli anni ’90 e che fa parte della storia del marchio alsaziano.
Bugatti Centodieci, un motore iconico
La Bugatti Centodieci presenta l’iconico motore W16 da 8 litri, capace di erogare 1.600 CV di potenza massima (100 in più della Chiron), che consente alla Centodieci di polverizzare il canonico zero-cento in 2,4 secondi e, ancor più impressionante, di raggiungere i 300 km/h da fermo in appena 13 secondi. La velocità massima è limitata elettronicamente a 380 km/h. Per averla però CR7 dovrà aspettare l’anno prossimo, la consegna è infatti prevista per il 2021. Prezzo, 9 milioni di euro.
Giusto sottolineare in un momento così delicato per l’epidemia di coronavirus, quanto Cristiano Ronaldo non sia solo un collezionista di auto di lusso, ma collezioni nella sua storia ricche donazioni in aiuto di associazioni per bambini in difficoltà come Save the Children. Non ultima quella alle cliniche ospedaliere di Santo António, ad Oporto, e l’Hospital de Santa Maria di Lisbona, con ben 35 posti di terapia intensiva.