Dopo la morte dell’Avvocato Agnelli e di sua moglie, Marella Caracciolo, la saga familiare si è arricchita di nuovi capitoli: è guerra
Come in molte famiglie, italiane o meno. Solo che questa non è una famiglia comune perché porta un cognome pesante, non solo nel mondo dell’industria. E la questione dell’eredità Agnelli anno dopo anno si sta trasformando in una telenovela che non ha ancora una fine.
Una storia cominciata 20 anni fa, il 24 gennaio 2003 quando a Torino morì Gianni Agnelli, e continuata a febbraio del 2019 quando scomparve anche la sua vedova, Marella Caracciolo. Due soli i figli, Edoardo (tragicamente scomparso il 15 novembre 2000), e Margherita.
Ma in compenso ben otto nipoti nati dai due matrimoni di Margherita Agnelli e proprio qui sta il problema. Perché al questione ereditaria va avanti da tempo e non ha trovato ancora una soluzione legale.
L’ultimo capitolo è stato scritto di recente. Martedì 6 giugno il tribunale di Torino dopo mesi di discussioni in aula ha accolto una richiesta degli avvocati della controparte, cioè John, Lapo e Ginevra Elkann. Così ha sospeso il procedimento, aspettando la definizione di due cause attualmente in corso in Svizzera.
Questo è uno dei primi problemi, legato alla giurisdizione rimpallata tra tribunali italiani ed elvetici chiamati a dirimere le varie questioni legali sollevate da Margherita Agnelli. Sullo sfondo però c’è la sostanza, quella di un’eredità enorme che l’unica figlia vivente dell’Avvocato reclama da tempo per sé e gli altri figli, senza soddisfazione.
La donna, oggi 67enne, ha richiesto una quota del patrimonio della madre deceduta quattro anni fa, al quale aveva rinunciato con un accordo stipulato nel 2004. Per stabilire la questione sarà fondamentale determinare quale fosse la dimora abituale di Marella Agnelli quando è stato stipulato l’accordo. Formalmente risultava domiciliata in Svizzera, in particolare a Gstaad secondo gli Elkann.
Ma proprio nel Paese rossocrociato è in corso un identico dibattimento, avviato nel 2019 dai tre fratelli Elkann contro la madre. Secondo loro il fatto che ci sia una situazione processuale caratterizzata dalla stessa domanda in due distinti processi, deve portare all’annullamento di uan delle due cause. E la decisione sulla giurisdizione è attesa entro l’estate 2023.
Bufera in casa Agnelli: una lunga saga familiare che ha messo i fratelli contro
Solo un capitolo di una lunga saga familiare, in realtà molto più ampia e per questo bisogna riavvolgere il nastro e mettere ogni tessera al suo posto.
Da una parte ci sono i figli del primo matrimonio di Margherita Agnelli, quello con Alain Elkann del quale portano il cognome: John, Lapo e Ginevra tutti nati tra il 1976 e il 1979. Dall’altra però i cinque figli del secondo matrimonio, quello con Serge De Pahlen: Maria, Pietro, le gemelle Anne, Sofia più Tatiana.
In mezzo c’è un patrimonio corposo, fatto di ville e terreni ma soprattutto di partecipazioni societarie. Una guerra aperta tra i due rami della famiglia per l’eredità dell’Avvocato cominciata quattro anni fa, quando alla morte di Marella Caracciolo furono aperti i testamenti. Tutti redatti in Svizzera, con i suoi averi destinati esclusivamente ai primi tre nipoti.
Esclusi invece gli altri cinque, i figli del conte di origine francese de Palhen, che da tempo reclamano beni per un valore superiore al miliardo di euro. Una cifra pari a quella dell’accordo stipulato la Margherita Agnelli nel 2004 quando ufficialmente rinunciava all’eredità in cambio di 1,2 miliardi di euro.
Successivamente però tramite i suoi avvocati e al lavoro di alcuni investigatori privati aveva scoperto l’esistenza di diversi conti esteri intestati dal padre a società offshore. Soldi dei quali disse di non sapere nulla e così nel 2007 partì la prima azione legale per avere un rendiconto dei beni del padre: una richiesta respinta dai giudici.
I tre fratelli Elkann, tramite i loro avvocati, hanno sempre ribadito che gli accordi del 2004 “erano stati negoziati e liberamente sottoscritti proprio da colei che ora vuole cancellarli dal mondo del diritto”. Per adesso è tutto congelato, in attesa di capire almeno chi sia effettivamente chiamato a giudicare la causa. Ma secondo Margherita, sua madre viveva stabilmente a Torino, a Villa Frescot sulle colline che dominano la città, e quindi tocca ad un tribunale italiano.
Eredità dell’Avvocato: Margherita Agnelli reclama la sua parte, ma c’è un accordo del 2004 ed è scontro
Quali sono le cifre in ballo? Dopo il testamento di Marella Caracciolo, John è diventato il punto di riferimento della Famiglia attraverso il controllo della società “Dicembre”: il 60% delle quote a lui, il 20% a testa a Lapo e Ginevra.
La Dicembre è la società che controlla il 38% delle quote della Giovanni Agnelli Bv (società stimata con un valore 28 miliardi di euro) nella quale per statuto i soci possono essere solo i discendenti del senatore Giovanni Agnelli (il nonno dell’Avvocato). E la Giovanni Agnelli Bv detiene il 52% delle quote di Exor, holding che ha il pacchetto di maggioranza di Stellantis, Ferrari, Juventus. Ma anche Cnh, Iveco, gruppo Gedi, The Economist, Louboutin e diverse altre partecipazioni finanziarie.
Ecco perché Margherita Agnelli e i cinque figli del secondo matrimonio si sentono tagliati fuori dal tavolo del comando e reclamano. Dal 2003 a oggi gli interessi di casa Agnelli sono cresciuti e si sono anche diversificati, quindi forse all’epoca lei aveva fatto male i suoi conti ‘accontentandosi’ di quello che le era stato proposto.
A fare da cornice però c’è il rapporto praticamente inesistente tra i due rami della famiglia, tra fratelli e fratelli. La seconda figlia dell’Avvocato più volte ha denunciato il diverso trattamento da parte dei suoi genitori nei confronti dei nipoti. I primi tre tenuti in grande considerazione, gli altri cinque, come se fossero quasi estranei.
Così è stato anche per suo marito. Serge De Pahlen era dirigente Fiat in Francia, Brasile e Russia ma nel 2005 fu licenziato, per motivi ancora oggi non chiari. Da lì una escalation di accuse e rottura: Margherita non partecipò al battesimo di Leone Mosè, primo figlio di John Elkann e Lavinia Borromeo.
E Lapo Elkann nel 2002, intervistato dal “Corriere della Sera”, spiegò che ormai era diventato impossibile ogni dialogo con la madre, perché se la famiglia era divisa in due la colpa era da addebitare a lei.
Oggi Maria, la prima figlia delle seconde nozze, è da tempo in lite aperta con i due genitori che secondo lei volevano portarle via i figli. Ma gli altri altri quattro stanno dalla parte della madre. Pietro risulta titolare di alcune imprese di costruzioni in Russia e lì ha trovato l’amore oltre ad una figlia.
Anna e Sofia, che hanno 35 anni, sono una ballerina, insegnante di yoga e di danza creativa e l’altra lavora nel campo della moda. Infine Tatiana, la piccola di casa che si occupa di arte. Ma con i tre fratelli più grandi e il resto della famiglia, nessun dialogo.