Queste automobili rigorosamente Made in USA hanno una caratteristica che le ha rese leggendarie, riuscite a capire quale? Molte di loro potrebbero tranquillamente muoversi sott’acqua…
Nella storia delle automobili ci sono state tante trovate stilistiche interessanti che hanno cambiato radialmente il modo in cui l’automobile entra nel mondo della moda: probabilmente, in futuro i SUV ed i crossover sportivi che vengono venduti a ritmi incredibili in tutto il mondo identificheranno l’epoca in cui stiamo vivendo. Ma ci sono innovazioni che hanno lasciato nella storia un’impronta molto maggiore…
Il periodo storico compreso tra il 1951 ed il 1966 è ricordato come quello delle pinne posteriori che per chi non lo sapesse, sono quelle ampie aperture a forma di freccia che le utilitarie americane, in realtà più simili a delle limousine in quanto a dimensioni, montavano sul proprio posteriore. Gli americani andavano letteralmente pazzi per queste auto, vistose e molto difficili da non notare in strada.
Tutti i principali marchi americani del periodo produssero auto di questo tipo: Chevrolet, Plymouth, Cadillac, Ford…nessuno sembrava essere immune al fascino delle pinne di squalo come vengono anche chiamate dagli storici appassionati del settore dei motori. Una moda durata forse poco ma che ancora oggi esercita un fascino enorme sugli automobilisti. Vediamo quali auto del periodo ci hanno lasciato il ricordo più forte…
Pinne di squalo
Secondo molte fonti il padre delle pinne sulle vetture è il designer della General Motors Franklin Quick Hershey che vedendo le fotografie del caccia americano P-38 Lightning pensò di adottare questa soluzione stilistica su un’auto della Cadillac. Non a caso, la Cadillac Fleetwood fu una delle prime vetture a montare questo tipo di soluzione innovativa.
La casa Cadillac vanta anche il record per le pinne più alte, montate sulla notevole Cadillac Eldorado Biarritz Convertibile del 1959 prodotta in appena 1.320 esemplari e venduta a circa 7.000 Dollari dell’epoca per unità. Difficile dimenticare poi la Plymouth Fury su cui le pinne fungevano anche da stabilizzatori, esibendo una funzione aerodinamica oltre che estetica.
Un’auto che ricordiamo per i motivi sbagliati a montare questo dettaglio fu la Edsel, un’utilitaria costruita dalla Ford a fine anni cinquanta che però arrivò in ritardo sui tempi e venne letteralmente massacrata dalla critica. Per finire, anche alcune auto europee come la Mercedes-Benz W110 esibivano questo tipo di decorazione che verso la fine degli anni sessanta venne progressivamente abbandonata.