Ultimo appello per tutti gli italiani: il Bonus Trasporti 2023 è pronto per tornare ma ci sono diversi paletti da rispettare per la domanda
Settembre è da sempre un mese strategico per gli italiani, di tutte le età. Chi è andato in vacanza più tardi degli altri, rientra comunque al lavoro e riaprono anche le scuole, con tutto quello che ne consegue. Ora però sta per tornare anche il Bonus Trasporti 2023 ed è una specie di ultimo appello per tutti, un po’ come un esame di riparazione.
Perché i fondi stanziati dal governo Meloni, che aveva ripreso un dispositivo del precedente esecutivo, stanno terminando. Così la scelta è caduta, come è stato nel recente passato per molti altri incentivi statali, su un Click Day. Una data da segnare fin da oggi sulla vostra agenda personale, perché succederà il 1° settembre 2023.
Presumendo che il sistema non vada in tilt per le troppe richieste, come è già avvenuto in passato per bonus simili, tutti gli interessati potranno fare richiesta. Una nuova opportunità, dopo che i fondi disponibili erano andati esauriti per il cumulo importante delle domande già presentate. In teoria dovevano bastare fino al 31 dicembre 2023. In pratica, ma ormai è una consuetudine per molti sostegni statali, termineranno molto prima.
In ogni caso il governo ha deciso. I fondi ancora non utilizzati saranno rimessi in circolazione per essere assegnati ai cittadini. Fino ad oggi, come riportano i dati del Ministero del Lavoro che se ne occupa insieme a quello delle Politiche Sociali, la maggioranza delle domande è stata presentata da giovani. Infatti il 56% delle richieste è arrivato da ragazzi e ragazze Under 30, studenti o giovani lavoratori.
E ora il ministero spiega quello che sta per succedere. “Sarà possibile effettuare un nuovo tentativo di richiesta a partire dalle ore 8.00 del 1° settembre 2023 per usufruire degli eventuali residui generati dal mancato utilizzo di bonus richiesti nel mese di agosto 2023”.
Non è specificato quanto sia rimasti in cassa, ma basterà collegarsi con il sito ufficiale www.bonustrasporti.lavoro.gov.it/ per partecipare. Sembra chiaro però che questo sia anche l’ultimo appello utile e non ci saranno altre possibilità, in attesa di capire se il Bonus Trasporti tornerà anche per il 2024.
Bonus Trasporti 2023, chi può presentare richieste e quali sono i tetti massimi
Ma come funziona in concreto il Bonus Trasporti 2023, diverso dal Bonus benzina e diesel, e chi sono i beneficiari? Rispetto all’anno precedente, la vera novità è stata che per richiederlo bisognava dimostrare un reddito fino a 20mila euro e non con la soglia dei 35mila euro. Ma per la domanda non è necessario presentare l’ISEE, basta un’autocertificazione che sarà poi verificata.
Il tetto massimo coperto è di 60 euro per domanda, un contributo statale destinato all’acquisto di un abbonamento per i servizi di trasporto pubblico locale, regionale e interregionale. Nel bonus sono compresi anche i servizi di trasporto ferroviario nazionale.
Copre quindi fino al 100% della spesa sostenuta da ogni singolo possessore, fino alla cifra di 60 euro, non è cedibile ad altri ma non costituisce reddito imponibile e non pesa sui conteggi ai fini ISEE. Quindi può essere utilizzato su tram, bus, metro, treni ma sono esclusi i servizi speciali di Prima classe, Executive, Club executive, Business, Business salottino, salotto, premium e working area.
Il beneficiario ha due possibilità: la prima è spendere l’intera somma per acquistare un solo abbonamento di lunga durata, coprendo fino a 60 euro). Oppure può decidere di dividere la somma totale distribuendola due abbonamenti mensili.
Come presentare domanda e chi può farlo? I beneficiari sono persone fisiche che nell’anno precedente abbiano dichiarato un reddito complessivo non superiore a 20mila euro. Sono ammessi inoltre anche i minori fiscalmente a carico, sempre che la richiesta sia presentata da parte del genitore.
Tutte le domande per il Bonus Trasporti dovranno essere inoltrate esclusivamente online dalla pagina web ufficiale tramite SPID di secondo livello o CIE (la Carta d’identità elettronica). L’accesso alla piattaforma permette di richiedere un solo sostegno alla volta, per sé oppure o per un figlio minore fiscalmente a carico. Per questo, tutte le nuove richieste necessitano di un nuovo accesso.
Il richiedente dovrà indicare l’importo del Bonus Trasporti richiesto a copertura della spesa da sostenere. Dovrà anche specificare il gestore del servizio di trasporto pubblico per il quale vuole richiedere il voucher per l’acquisto dell’abbonamento. Senza questa indicazione del gestore dei servizi, non sarà possibile completare la richiesta.
Tutte le info utili per la domanda: quali documenti servono e dove si ritira il voucher
Chi presenta la domanda, soprattutto se non l’ha mai fatto, come può sapere quali sono le società di trasporto convenzionate? Sarà sufficiente consultare quelle indicate nella lista online sul sito ufficiale, suddivise tra operatori di trasporto pubblico locale attivi (e non attivi) per il Bonus.
Sulla domanda è obbligatorio inserire le dichiarazioni sostitutive per l’autocertificazione dei requisiti, sia a titolo personale che per conto di un minore. Per il reddito complessivo, se il beneficiario è minore, il requisito deve interessare il minore, non il richiedente.
Una volta che il voucher è stato materialmente concesso, scatta la seconda fase. L’acquisto dell’abbonamento scontato può essere effettuato in biglietteria ma in alcuni casi anche online se l’azienda in questione ha previsto questa modalità.
Il Bonus è emesso tramite il portale ufficiale ed è contrassegnato da un codice identificativo univoco associato al codice fiscale del beneficiario. Riporta anche l’importo spettante e conferma la data di emissione e scadenza. Se non sarà utilizzato entro quella data, verrà annullato automaticamente e non può comunque più essere richiesto.
Infine ricordiamo che il voucher è spendibile presso un solo gestore, entro il mese di emissione dell’abbonamento mensile o annuale del servizio. Basterà presentarlo alla biglietteria al momento dell’acquisto e sarà rilasciato l’abbonamento. Poi il gestore registrerà l’utilizzo del buono, indicandone l’importo effettivo che sarà rimborsato dal governo.