Scoppia un caso che fa tremare e arrabbiare chi guida. A volte le multe diventano una gara per fare ricchi i comuni, uno scandalo che non si ferma.
Immaginatevi una situazione come quella che è già capitata a molti automobilisti. State guidando tranquilli, rispettate i limiti, vi comportate come un perfetto utente della strada. Ma improvvisamente da bordo strada si alza una paletta. Un normale controllo? Mica tanto, il vigile comincia a fare le pulci su tutto e alla fina vi eleva una contraddizione per qualche minima irregolarità, la classica multa che si potrebbe fare a tutti, o quasi.
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Ma perché? Perché proprio a me, pensano a volte gli automobilisti colpiti da questa forma di vera e propria persecuzione. La risposta è allarmante: quel vigile potrebbe avere appena guadagnato un punto in una specie di gara interna, un fenomeno allucinante scoperto da poco alla Polizia locale di Udine.
Quando le multe diventano una gara
Proprio lì, nel capoluogo friulano era stata affissa una bacheca che mostrava il numero di multe fatte da ogni agente. Un vero tabellone dei punteggi, come quello di un torneo di biliardo o di bocce. L’obiettivo della gara: 2.500 sanzioni al mese, 30.000 all’anno.
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La notizia è esplosa nella cronaca cittadina, scatenando un putiferio. L’assessore comunale ha preso subito le distanze, dicendo che non ne sapeva nulla. Il comandante invece ha provato a difendere l’assurda bacheca-torneo sostenendo che serviva solo per “ragioni organizzative”. Crediamoci.
Durissima la reazione dei sindacati, che vedono i vigili accusati dai cittadini, sul banco degli imputati di una opinione pubblica imbufalita, e con più di qualche ragione.
Le multe hanno aiutato a ridurre gli incidenti, questo non si discute e servono sicuramente a far rispettare le regole. Ma quando diventano un obiettivo da raggiungere a tutti i costi possono diventare una patologia, una forma di tassazione occulta. E quel che è peggio un abuso che coinvolge forze dell’ordine nelle quali dobbiamo avere fiducia.
Adesso la fiducia è saltata, la multa che ti arriva non sembra più la giusta punizione per un abuso grande o piccolo, che mette in pericolo gli altri utenti. Comincia a sembrarci come il bollettino di una tassa, ingiusta, eccessiva, abusiva e a cui ribellarsi.
Si tratta di una china pericolosissima, da cui sarà difficile risalire. Occorre un passo straordinario che testimoni un ritorno alla chiarezza, se non vogliamo che le strade diventino un terreno di battaglia tra cittadini tartassati e autorità vampiresche. Un disastro per tutti.