Bonus benzina e diesel, che gioia per gli italiani: tanti milioni in arrivo

Il Governo sta valutando la possibilità di concedere nuovi incentivi agli automobilisti rimodulando l’Ecobonus avanzato: ecco in che modo.

Il parco auto circolante italiano, circa 11 anni di media per veicolo, è uno dei più vecchi d’Europa: nel Belpaese, infatti, le vetture che circolano sono antiquate e inquinanti. Una situazione che il Governo ha provato a risolvere istituendo il cosiddetto Ecobonus, ossia un incentivo da erogare a chi decide di acquistare una vettura ibrida o elettrica rottamando la propria auto endotermica.

Benzina e diesel, in arrivo un nuovo bonus?
Bonus benzina e diesel, l’idea del Governo (Rudy and Peter Skitterians da Pixabay – Allaguida.it)

La mossa, però, continua a non dare i risultati sperati, frenata dai prezzi ancora troppo elevati di questo tipo di veicoli e dalle fasce di emissioni inserite nel decreto che non agevolano la scelta degli italiani, restii ad abbandonare le vetture classiche anche per la mancanza di colonnine di ricarica sul territorio.

In arrivo un bonus per benzina e diesel?

A dimostrazione del fatto che l’Ecobonus non è riuscito a conquistare gli italiani c’è un tesoretto di circa 360 milioni di euro che non sono stati utilizzati dagli automobilisti e che, quindi, sono rimasti a disposizione del Governo. Ecco, quindi, l’idea di dirottare questi soldi su dei nuovi incentivi per auto benzina e diesel che favoriscano l’acquisto di nuovi veicoli in modo tale da svecchiare il parco auto italiano e rimettersi così in linea con il resto d’Europa dove le vetture circolanti hanno tutte un’età più basse rispetto all’Italia.

E’ questo il piano di Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del Made in Italy, che discuterà al tavolo di confronto permanente con tutti gli interpreti del settore auto che si aprirà il prossimo 19 giugno. L’idea, quindi, è quella di rinnovare la flotta italiana, composta per oltre un quarto da vetture Euro 3, con nuovi veicoli Euro 6 capaci comunque di ridurre la soglia di emissioni inquinanti. D’altronde la misura dell’Ecobonus continua a stentare: nel 2022 su 700 milioni di euro di Ecobonus per l’acquisto di veicoli a basso impatto ambientale, sono avanzati circa 300 milioni che erano destinati a mezzi elettrici e ibridi plug-in. E anche nell’anno in corso, la situazione non è cambiata molto visto che a 5 mesi dall’avvio degli incentivi, su 425 milioni di euro a disposizione per la fascia di emissioni da 0 a 60 g/km di CO2, risultano effettivamente richiesti meno di 65 milioni. Mentre i 150 milioni di fondi per acquistare auto benzina e diesel sono terminati in poche settimane.

Auto benzina e diesel, ecco la novità
Benzina e diesel, in arrivo la svolta (ElasticComputeFarm da Pixabay – Allaguida.it)

Non è la prima volta che il ministro Urso propone di dirottare gli incentivi; la misura stessa, infatti, nata per cercare di ridurre le emissioni inquinanti e svecchiare il parco auto italiano, prevede la possibilità di rimodulare i fondi in base all’andamento del mercato e destinare i fondi alle vetture benzina e diesel, le più richieste ad oggi dagli automobilisti, permetterebbe sicuramente di ringiovanire le vetture abbassando anche l’inquinamento prodotto dalle stesse; sebbene infatti le auto endotermiche risultino più inquinanti rispetto alle cosiddette vetture green, ossia ibride ed elettriche, un’auto Euro 6 di nuova produzione inquina comunque meno di una vettura Euro 3 che ha sulle spalle già 10 anni di circolazione.

Per Urso, quindi, è inutile distribuire risorse per le auto elettriche che hanno una richiesta limitata anche usufruendo del ricco contributo di 5.000 euro. Meglio usare queste risorse in modo più utile, ad esempio per rinnovare il vetusto parco circolante italiano, ancora zeppo di vetture Euro 0, 1, 2 e 3, incentivando l’acquisto di moderne vetture Euro 6 a prescindere dalla loro alimentazione. In questo l’Ecobonus non sarebbe più un incentivo all’acquisto di auto elettriche per cercare di far sviluppare la mobilità a zero emissioni, obiettivo che non sembra interessare troppo agli automobilisti italiani, ma quello di svecchiare un parco auto che risulta essere ormai superato e particolarmente dannoso per l’ambiente. Sarà il prossimo confronto a deciderlo e, in caso di risposta affermativa, la misura potrebbe scattare dopo l’estate con conseguente gioia per tutti gli automobilisti che continuano a credere nelle vetture tradizionali.

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