Il caro carburante sta indubbiamente preoccupando tantissime persone in tutta Italia. Soprattutto parlando di bonus benzina.
E’ impossibile fare finta di niente dinanzi al caro carburante, che possiamo tranquillamente dire che preoccupa e allarma continuamente automobilisti e addetti ai lavori. Ragion per cui il Governo italiano non può e non dvee più stare a guardare. A partire da questa settimana, infatti, dovrebbe arrivare il bonus per la benzina e il diesel da 80 euro.
Una cifra che non soddisfa praticamente nessuno, anche perché ai nastri di partenza dovevano essere almeno 200. Saranno disponibili per poche migliaia di persone; quest’ultime detengono diritti legati alla carta acquisti, essendo effettivamente in gravi condizioni economiche.
Tornando al bonus, sembra che avrà un importo davvero minimo. L’Italia è un Paese di milioni e milioni di abitanti, perciò tale ‘cambiamento’ risulterà quasi nullo.
Il cosiddetto bonus, forse, è da considerarsi una misura obbligatoria. Già, perché in caso di prezzo del petrolio costantemente in ascesa – ed è quello che sta accadendo -, c’è la possibilità che il Governo applichi in automatico uno sconto su benzina e diesel. Il tutto grazie ad una legge già approvata nel precedente Decreto carburanti. Per l’effettiva applicazione della misura, però, manca a tutti gli effetti un decreto attuativo in merito. Stiamo parlando dell’accisa mobile, strumento previsto dall’articolo 2 del Decreto Carburanti. Il Governo può attivarlo, soprattutto in una fase sociale ed economica di necessità totale.
Ma per ora è stato scelto di fare diversamente. Motivo? Interpretazione incerta del decreto e delle condizioni necessarie per l’attivazione dell’accisa mobile. Dal punto di vista normativo, la disposizione stabilisce che il meccanismo dell’accisa mobile si attiva se, nel precedente bimestre, la media dei prezzi in euro del petrolio di qualità Brent supera il livello indicato nel Def; il tutto viene solitamente indicato dal Governo in aprile e aggiornato in autunno. L’esecutivo attuale, capitanato dalla Presidente Giorgia Meloni, sembra avere alcune incertezze riguardo al metodo di calcolo appropriato per determinare questa media nei mesi precedenti.
Il Ministero dell’Economia non ha fornito una risposta chiara a riguardo, ma di certo si tratta di una situazione che andrà risolta in qualche modo. Ricordiamoci infatti che il caro carburante sta davvero mettendo prepotentemente in difficoltà milioni di automobilisti. Dalle fasce più povere ai ceti sociali di maggiore grado. Forse soltanto le persone ricche non subiscono l’ondata del carburante, ma si tratta comunque di una fetta sociale minore. Mentre chi soffre veramente, come se già prima del caro carburante non si fosse trovato in totale difficoltà, non va e non deve essere lasciato solo.