Il bollo auto è una tassa automobilistica con scadenza annuale legata al possesso di un’autovettura iscritta al Pubblico Registro Automobilistico e regolamentata a livello regionale; in base alla regione di residenza, infatti, possono verificarsi variazioni nei termini di pagamento e dei parametri di calcolo del bollo stesso.
Il pagamento del bollo auto, essendo una tassa prevalentemente legata al possesso di un’autovettura, riguarda tutti i veicoli e motoveicoli immatricolati in Italia, sia nuovi che usati.
Ma come calcolare il costo e pagare il bollo auto? Esistono delle esenzioni? Ecco quindi una rapida guida per esaminare ogni aspetto riguardante il bollo auto.
L’importo del bollo auto varia in base alle regioni e viene calcolato in funzione della potenza del veicolo in questione (espressa in kW) e alla classe di inquinamento a cui appartiene il veicolo.
Per conoscere l’importo del bollo auto è necessario moltiplicare i kW di potenza dell’auto in questione con la tariffa corrispondente alla classe ambientale a cui appartiene la vettura.
Per essere più precisi:
Con il numero di targa a disposizione, questa operazione diventa piuttosto facile grazie al servizio online gratuito messo a disposizione dall’ACI oppure dall’Agenzia delle Entrate; basterà infatti inserire numero di targa targa, regione di residenza e tipo di veicolo per sapere con esattezza la spesa da mettere in preventivo.
Purtroppo, però, se la potenza del veicolo per il quale si sta pagando il bollo auto supera il tetto massimo di 185 kW questo sarà soggetto a una maggiorazione, che varia in base al numero di chilowatt eccedenti. Tale maggiorazione è meglio conosciuta con il nome di superbollo.
Pagare il bollo auto è piuttosto semplice. È infatti possibile corrispondere l’importo dovuto attraverso diversi metodi, quali il pagamento online, quello tradizionale o attraverso il sistema di pagamento PagoPA (inserito dal 1° gennaio 2020).
Per il pagamento online le soluzione sono semplici ed è possibile farlo utilizzando l’applicazione di Home Banking, attraverso il sito dell’Agenzia delle Entrate, il sito delle Poste Italiane oppure utilizzare il servizio pagobollo dell’ACI.
Se invece si sceglie di ricorrere al metodo tradizionale di pagamento, è possibile recarsi alle poste, ad un’agenzia di pratiche auto, in un centro ACI o in punti vendita autorizzato.
Diversi infine saranno i modi nei quali si può usufruire del sistema PagoPA. Tra questi c’è il sito o l’app dell’Ente a cui è destinato il pagamento, utilizzando carta di credito, PayPal o sistemi di pagamento innovativi come Satispay, Bancomat Pay e Masterpass oppure presso un PSP, prestatore di servizi di pagamento, come banche, bancomat, Poste, Sisal-Pay, Lottomatica.
Dopo aver saldato il bollo auto diventa fondamentale verificare che questo sia stato effettivamente pagato.
Ma come fare per verificare il corretto pagamento del bollo auto? L’operazione è piuttosto semplice. Basta infatti accedere alla sezione bollo auto sul sito ufficiale dell’ACI e in pochi click sarà possibile verificare il pagamento del bollo.
Sul sito inoltre è possibile attivare una funzione di promemoria capace di avvisare, tramite sms, della data di scadenza e l’importo da pagare.
Esistono delle esenzioni riguardo il pagamento del bollo auto. Ne sono esenti i proprietari di:
Per quanto riguarda il bollo per le auto storiche, in passato si prevedevano esenzioni anche per i mezzi con 20 anni di età, provvedimento che però è stato soggetto ad abolizione, mantenendo invece invariate le esenzioni per i mezzi ultratrentennali.
Il bollo auto ha una scadenza che varia in funzione alla data di immatricolazione della vostra auto. Per essere più precisi, la scadenza della tassa è fissata entro il mese successivo a quello dell’immatricolazione.
Se si tratta di un primo bollo da pagare su un’auto nuova , le regole per la scadenza sono leggermente differenti.
Infatti il primo bollo su un’auto nuova deve essere saldato entro la fine del mese solare in cui è stata acquistata la vettura e non nel mese successivo.
Se per qualche motivo avete non avete provveduto in tempo al pagamento del bollo, sono previste delle sanzioni.
Esiste però un periodo di tolleranza in cui deve essere saldato il pagamento, un margine di tempo in cui regolarizzare senza incorrere in sanzioni. Il periodo di tolleranza vi permetterà di pagare il bollo entro l’ultimo giorno del mese successivo alla scadenza.
Se il pagamento non è effettuato entro il lasso di tempo previsto dal periodo di tolleranza scatteranno le sanzioni. Le multe prevedono degli interessi:
Se superate i tre anni senza ottemperare al pagamento del bollo, l’Agenzia delle Entrate invierà un sollecito e nel caso questo non venga preso in considerazione, potreste incorrere nel fermo amministrativo del mezzo e il pignoramento del conto corrente.
Se invece il sollecito non arriva, il pagamento cade in prescrizione.
Esiste, inoltre, anche la prescrizione del bollo auto. Dopo tre anni senza che, entro tale periodo, sia arrivato un sollecito di pagamento o una cartella da parte dell’Agenzia delle Entrate, o di un altro ente preposto alla riscossione, il bollo auto si può dichiarare prescritto.
L’eccezione è rappresentata dalla regione Piemonte per cui il termine è di 5 anni.
Per calcolare i 3 anni, però, è bene sapere che il termine decorre dal 1° gennaio dell’anno successivo a quello in cui la tassa è dovuta.
Quindi, facendo un esempio concreto, se il pagamento del bollo 2022 scade a maggio, i tre anni iniziano a decorrere a partire dal 1° gennaio 2023 e, quindi, scadono il 31 dicembre 2026.
Il bollo auto, poi, non è dovuto se la cartella di pagamento arriva oltre il 31 dicembre del terzo anno.
Il bollo auto, però, prevede anche un rimborso. È possibile fare richiesta di rimborso del bollo auto per i seguenti casi:
Per richiedere il rimborso del bollo auto è necessario fare una domanda specifica che deve essere presentata in carta semplice o attraverso moduli dedicati. Questa può essere consegnata a mano o inviata tramite fax, raccomandata A/R o inoltrata in via telematica.
Nella domanda devono essere evidenti i dati anagrafici e il codice fiscale del richiedente, il motivo per cui si chiede il rimborso, l’anno di riferimento e i dati identificativi del mezzo.
Una volta compilato il modulo, a questo dovrà essere allegata una documentazione specifica che varia a seconda del motivo per cui si presenta la domanda.
Il diritto di rimborso del bollo auto, però, decade il terzo anno successivo a quello in cui è stato effettuato il pagamento, quindi non può essere presentata la domanda dopo 36 mesi dall’avvenuto pagamento errato.
Verranno restituite le somme non dovute solo se eccedenti, per ogni autoveicolo, al limite minimo rimborsabile che varia da regione a regione. Per alcune la soglia minima è parti a 10,33 euro; per cifre minori a tale somma l’importo non viene rimborsato.
Esistono, infine, dei casi particolari che riguardano la tassa sul possesso delle auto. Tra questi c’è il caso in cui il proprietario del veicolo sia deceduto.
Qualora si verificasse questa situazione, è bene sapere che il costo del bollo auto ricade sugli eredi. L’unica possibilità per non pagare il bollo auto è quella di rinunciare all’eredità, scelta che va fatta entro 10 anni, o entro 40 giorni dall’inventario dei beni che si svolge nei tre mesi dopo la successione.
In caso di un’auto cointestata, invece, i proprietari vengono considerati responsabili “in solido”. Questo significa che il pagamento del bollo può essere effettuato da uno dei soggetti per intero indipendentemente dall’utilizzo o meno del veicolo.
Diverso, invece, è il caso di vendita dell’auto con il pagamento che spetta al proprietario del veicolo, con a fare fede la data dell’atto di vendita.