Il settore dell’automotive continua a soffrire e per questo vengono dati incentivi per respirare, ma in questo caso arriva la beffa
Il 2024 è sicuramente un anno nero per tutto l’automotive, questo è ormai risaputo. Il calo delle vendite riguarda tutti i brand, sia in Italia che all’estero, specialmente per l’aumento dei costi dei nuovi modelli dopo la pandemia. La diminuzione si sta riscontrando ovunque e, anche un colosso come Stellantis, che negli ultimi anni ha fatto registrare dati molto positivi, ha visto un crollo in tutti i suoi stabilimenti italiani.
Per cercare di salvaguardare un settore così importante, sono stati istituiti quindi degli incentivi statali che possano provare a far ripartire le vendite. Questi aiuti vengono elargiti specialmente per chi decide di passare ad un auto a basse o addirittura zero emissioni come ad esempio l’elettrico o l’ibrido.
Bollo auto, in Piemonte cambia tutto: cosa succede
Oltre ad uno sconto sull’acquisto, per questi modelli state istituite ulteriori agevolazioni come la possibilità di non pagare il parchimetro sulle strisce blu oppure di poter avere il bollo dell’auto gratuitamente. Tutto ciò, ovviamente, per invogliare i cittadini a puntare su questo tipo di auto, ma ora qualcosa sta per cambiare radicalmente.
In Piemonte durante il voto in Aula per il bilancio di previsione finanziario 2024-2026 sono stati fatti diversi cambiamenti. L’assessore al Bilancio Andrea Tronzano ha parlato di una “variazione” di 80 milioni, di cui 50 a favore della Sanità. E in relazione a queste modifiche ci sono stati dei tagli e uno di questi riguarda il settore dell’automotive: dal 2025, infatti, si dirà addio all’esenzione sul bollo per chi compra un’automobile ibrida. La Giunta ha fatto sapere di voler puntare esclusivamente sull’elettrico, per cui rimane l’esenzione a 5 anni.
Questa variazione ha fatto nascere diverse polemiche da parte dell’opposizione. Va detto che il numero di auto ibride in Piemonte è cresciuto esponenzialmente passando dalle 6.711 del 2018 a quasi 60 mila veicoli del 2023. “Ma solo chi è benestante può permettersi auto di questo tipo – commenta il M5S in Regione –. Non ci sono motivazioni plausibili, se non la volontà di tornare a incassare”.
Di certo questa scelta farà discutere ma la linea sia dei brand che del Governo pare chiara: si vuole puntare sul full-electric e per convincere sempre più cittadini a passare dalla parte delle emissioni zero servono incentivi decisamente più imponenti rispetto agli altri modelli.
Gli altri cambiamenti riguardano l’esenzione del bollo per gli scuolabus, l’aumento dello 0,92% dell’Irap (imposta regionale sulle attività produttive) per la grande distribuzione e i colossi dell’energia, niente tassa per le associazioni del terzo settore iscritte al Registro nazionale