Il 2023, per gli automobilisti, non è iniziato nel modo migliore: gli aumenti al prezzo dei carburanti, dovuti al mancato rinnovo del taglio delle accise deciso dal Governo, hanno portato infatti a un aumento delle spese in fase di rifornimento, ma quello che si sta verificando in alcuni distributori sembra andare oltre le previsioni. Secondo alcune segnalazioni, infatti, ci sarebbero prezzi davvero alle stelle, anche in autostrada.
Sono diversi gli automobilisti che si sono ritrovati a dover fare rifornimento in pompe dove il prezzo del carburante era superiore ai 2 euro al litro, mentre in altri si è toccato quota anche 2,5 euro al litro.
Il rischio concreto è che questi aumenti possano influire in maniera ancora più forte sulle tasche degli italiani anche per quanto riguarda gli altri acquisti. La maggior parte del trasporto su gomma, mezzo utilizzato per rifornire molti punti vendita, è infatti alimentato a gasolio, che da tempo è arrivato a costare più della benzina, gravando in questa maniera anche sul costo finale delle altre materie.
Il Codacons, proprio per fare chiarezza su questi aumenti in alcuni casi ingiustificati, ha deciso di muoversi concretamente: “I prezzi dei carburanti sembrano fuori controllo, e dopo lo stop al taglio delle accise si assiste a forti incrementi dei listini alla pompa in tutto il territorio, la cui entità non sembra in alcun modo giustificata dall’andamento delle quotazioni petrolifere – sono le parole del presidente Carlo Rienzi – Per tale motivo abbiamo presentato un esposto a 104 Procure di tutta Italia e alla Guardia di Finanza, chiedendo di indagare sui prezzi di benzina e gasolio allo scopo di accertare eventuali speculazioni o rialzi ingiustificati dei listini”, ha fatto sapere.