Trovarsi con la batteria dell’auto scarica è uno di quegli inconvenienti che, nel corso della vita, capita a qualsiasi automobilista.
Può capitare, infatti, che la batteria, che gestisce tutto l’apparato elettrico della vettura, giunga improvvisamente al termine della sua vita utile o che si scarichi, rendendo necessaria un’operazione per ricaricarla.
Se al momento di avviare la vettura si accendono le spie del quadro, il motorino d’avviamento tossicchia non riuscendo a mettere in moto il motore, probabilmente è il classico caso di batteria scarica.
Se invece non si accendono nemmeno le spie del quadro strumenti e la vettura non dà alcun segno di vita, è probabile che la batteria sia scollegata o abbia ceduto di colpo.
Ma cosa fare dunque quando la batteria dell’auto è scarica? E ci sono sintomi che ci possono segnalare l’avvicinarsi di questa eventualità? Ecco una rapida guida su cosa fare in caso di batteria dell’auto scarica.
Prima che la batteria dell’auto sia completamente scarica, però, la vettura dà dei segnali che possono essere interpretati.
In linea di massima i sintomi della batteria auto scarica possono essere la difficoltà di accensione, la debolezza dei fari, rumori simili a scoppiettii nella marmitta, oltre che l’accensione della spia della batteria, tutti elementi che possono essere rilevati anche attraverso un controllo periodico dell’auto e che dovrebbero farci correre ai ripari prima di rimanere appiedati.
Se però questi sintomi vengono ignorati, ecco che la batteria potrebbe scaricarsi completamente lasciando a piedi l’automobilista. In questo caso i motivi per i quali si scarica possono essere molteplici:
Il consiglio, in caso di fermo prolungato della vettura, è quello di scollegare la batteria per evitare che le normali dispersioni di corrente, nel tempo , la scarichino.
Una volta appurato il fatto che la batteria dell’auto sia scarica, è possibile muoversi in due diverse direzioni: o si parte a spinta o si collega a un’altra macchina con i cavi.
La partenza a spinta è il rimedio più semplice e immediato ma sulle vetture con marmitta catalitica è altamente sconsigliato perché può danneggiare, anche in modo irreversibile, il catalizzatore.
Se però rimane l’unica soluzione possibile, non rimane che inserire la seconda marcia pigiando il piede della frizione, in seguito disinserire il freno a mano e spingere l’automobile.
La frizione va lasciata solo quando la vettura è in movimento. Dopodiché è essenziale accelerare subito: questo permetterà al motore di riavviarsi.
Il motore deve restare acceso almeno 30 minuti per consentire di ricaricare la batteria ma ricordati di non usare accessori che consumano molta energia, come il condizionatore.
L’altra possibile soluzione di “emergenza” in caso di batteria dell’auto scarica, invece, è l’avviamento coi cavi che rimane comunque la soluzione migliore.
Per prima cosa è bene spegnere entrambe le auto coinvolte nell’operazione collegando i morsetti del cavo rosso ai poli positivi delle due diverse batterie. Poi ripetere l’operazione con il cavo nero che andrà collegato al polo negativo della batteria carica.
A quel punto sarà possibile accendere il motore dell’auto “carica” e, subito dopo, quello della vettura scarica per poi staccare i cavi una volta che entrambe sono avviate.
Un altro metodo usato fino a pochi anni fa per riavviare una vettura con la batteria auto scarica era con il cosiddetto starter: uno strumento da collegare alla batteria che la ricaricava in breve tempo.
Oggi, però, con la complessità elettronica delle auto moderne, l’utilizzo dello starter è sconsigliato, a meno che non si tratti di un modello di recente fabbricazione, che non dà eccessivi spunti di corrente.
Esiste, però, anche il caso in cui la batteria dell’auto scarica non rientra tra le emergenze, ma che si sia scaricata, magari perché la vettura è rimasta troppo tempo ferma, e si è in possesso di un proprio caricabatterie, quello con l’amperaggio conforme alla batteria dell’auto.
In questo, infatti, è possibile ricarica la batteria senza sostituirla del tutto. Per ricaricare la batteria, in questo caso, è necessario innanzitutto allentare le viti che collegano i morsetti all’accumulatore, staccarli con il nero del polo negativo per primo, seguito da quello rosso, ossia il polo positivo.
Una volta fatto questo è il momento di togliere le staffe che bloccano la batteria, estrarla e collegarla al caricabatterie per 24 ore. A ricarica ultimata, poi, ricollocarla nel proprio vano, stringere le staffe che la tengono ferma e ricollegare i morsetti facendo attenzione alla giusta polarità.
Come ogni componente dell’auto che si deteriora con l’utilizzo, come ad esempio la frizione, anche la batteria ha un suo ciclo di vita. Normalmente una batteria auto dura dai 4 ai 5 anni se utilizzata e mantenuta nel corretto modo.
Esiste, però, un metodo quasi infallibile per capire quando la batteria sta esaurendo la propria autonomia, da attuare a vettura ferma: si tratta del multimetro, uno strumento che verifica attraverso tre tensioni, eventuali malfunzionamenti della batteria stessa.
In alternativa, però, il consiglio migliore è sempre quello di una visita dall’elettrauto, in grado di togliere definitivamente il dubbio se la batteria sia da sostituire, sia recuperabile o se non ci siano altri problemi più seri da affrontare.
L’eventualità che al batteria dell’auto, una volta scaricata, vada cambiata c’è sempre. Il prezzo di una batteria nuova dipende da vari fattori, come ad esempio le prestazioni o la portata.
I prezzi, però, al netto delle diverse caratteristiche e necessità della vettura, variano da un minimo di circa 55 fino ai 155 euro, a seconda delle caratteristiche.
Quando si acquistai una batteria nuova, inoltre, molto importante è la data di produzione. Se la batteria è stata prodotta da più di 6 mesi potrebbe aver già perso un po’ di carica con la normale dispersione elettrica, quindi non è consigliabile l’acquisto.
Per evitare di ritrovarsi con la batteria scarica dell’auto, diesel o benzina che sia, è bene prendere alcuni accorgimenti.
Il primo consiglio utile è quello di tenere sotto controllo l’età della batteria stessa, poiché in media questa dura circa 3 anni: è pur vero che talvolta le batterie migliori possono superare anche i 5 anni di durata, ma al di là di una certa soglia sarebbe quanto meno preferibile un controllo periodico dall’elettrauto.
Per evitare che la batteria dell’auto si scarichi improvvisamente il consiglio, poi, è quello di utilizzare il più possibile la vettura, ma se non si ha questa opportunità si dovrà mettere in moto almeno una volta al giorno il mezzo e far girare il motore per una decina di minuti.