Finalmente una buona notizia per le auto elettriche: scendono e di molto i costi di esercizio
Le batterie delle auto elettriche fanno meno fatica di quanto si pensasse. Sembrava un punto debole, invece si stanno rivelando sorprendentemente resistenti. E non è un’impressione: lo dimostra una ricerca approfondita dello SLAC-Stanford Battery Center, che ha messo sotto la lente d’ingrandimento il vero comportamento di questi dispositivi.
Come un maratoneta ben allenato, le batterie reggono meglio quando alternano sforzo e recupero, piuttosto che sottoporsi a uno stress continuo. Gli esperti hanno fatto una scoperta interessante, che cambia completamente le carte in tavola.
Quello che nessuno aveva capito
Fino ad oggi si valutava la durata delle batterie sottoponendole a cicli continui di carica e scarica, come in una giostra che non si ferma mai. Ma la realtà è ben diversa. L’auto non viene usata in continuazione: resta ferma mentre siamo al lavoro, riposa di notte, fa pause mentre facciamo la spesa. E sono proprio queste pause a fare la differenza.
I ricercatori hanno osservato 92 batterie per due anni. Le hanno messe alla prova simulando diversi stili di guida, dal pendolare all’automobilista della domenica. E hanno scoperto che le batterie sono come dei piccoli atleti: più si allenano in modo naturale, migliori sono le prestazioni nel tempo.
La vera sorpresa? Le accelerazioni brusche non sono poi così dannose, anzi. Se brevi e occasionali, possono addirittura aiutare la batteria a mantenersi in forma. È come se questi piccoli scatti la tenessero sveglia e reattiva. Anche la frenata rigenerativa fa la sua parte: ogni volta che si rallenta, la batteria riceve una piccola ricarica, come sorsi d’energia che la mantengono vitale.
Lo studio ha rivelato un altro aspetto curioso. Più l’uso dell’auto si avvicina alla vita di tutti i giorni – con le sue pause, i suoi ritmi irregolari, le sue accelerate e frenate – più la batteria mantiene le sue prestazioni nel tempo. È come se questi dispositivi fossero progettati per adattarsi proprio al modo in cui usiamo l’auto nella vita reale.
Certo, non tutte le situazioni sono uguali. Un taxi elettrico che macina chilometri tutto il giorno avrà un’usura diversa rispetto all’auto di chi la usa solo per andare in ufficio. Ma il messaggio è chiaro: le batterie sono più robuste di quanto si credesse. Non sono fragili dispositivi che si deteriorano al primo strapazzo, ma componenti affidabili che, se usati normalmente, possono durare molto più a lungo del previsto.
Questa scoperta potrebbe cambiare le carte in tavola. L’auto elettrica non è più un salto nel buio, con il timore che dopo qualche anno la batteria ci lasci a piedi. Al contrario, si sta rivelando una scelta sempre più sicura. Come un buon investimento che nel tempo dà i suoi frutti, la batteria elettrica sta dimostrando di poter reggere la sfida del tempo, accompagnandoci per molti più chilometri di quanto si pensasse possibile.