Brutte notizie per tutto il mercato delle automobili, non fanno sconti né ai clienti e né ai produttori. Le vetture a zero emissioni sono le protagoniste, ma sono coinvolte anche le auto a motore tradizionale
Non è un 2024 glorioso per l’Automotive mondiale e, ancora peggio, non lo sarà il 2025. Gli scenari che si aggirano sul capo del mercato internazionale delle quattro ruote spaventano clienti e produttori. Basta vedere le difficoltà che colossi come Stellantis e Volkswagen stanno affrontando, dinanzi ad una transizione sempre più tortuosa verso le zero emissioni.
Un allarme che non riguarda tutta l’Italia, bensì l’intero territorio europeo. A lanciare l’allerta è ancora una volta Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del Made in Italy. Ai microfoni di Rai Radio 1, il membro dell’esecutivo ha provato a mettere in guardia gli ascoltatori e l’Automotive dalla crisi che potrebbe abbattersi da un momento all’altro sull’intero movimento.
“Lo stiamo vedendo con i produttori tedeschi, il problema auto esiste in tutta l’Europa – ha esordito Urso – C’è un cortocircuito nel mercato che potrebbe generare multe da pagare pari a 15-17 miliardi di euro”. Uno scenario che tira in ballo la deadline imposta dalla UE per lo stop a benzina e diesel nel 2035 e che impone alle case produttrici europei dei parametri sul taglio delle emissioni di CO2 fin troppo severi da rispettare.
Anche perché, Urso ribatte: “Le auto elettriche sono troppo care e i consumatori non riescono ad acquistarle”. È questo il cortocircuito nominato prima: se da una parte le case produttrici sono in difficoltà dal punto di vista della realizzazione di vetture, i costi finali spaventano chi ne è alla ricerca e costringono le aziende ad andare in perdita. Un processo assai più complicato e banalizzato in poche righe, ce ne rendiamo conto, ma che restituisce l’allerta Automotive che tiene sotto scacco attualmente l’Europa.
Come uscirne? Urso prova ad auspicare una soluzione e si appella direttamente ad una revisione sulle emissioni di CO2 concesse alle vetture in UE. In lavorazione c’è un position paper che chiede alla commissione dell’Unione Europea per rivedere le tappe e le modalità di questa famigerata transizione verso le zero emissioni.
“Sono fiducioso di poterlo presentare al termine di questo mese”, conclude il titolare del ministero, incrociando le dita per un’alleanza tra i Paesi europei condividenti la medesima posizione dell’Italia. La partita è lunghissima e coinvolgerà tutto il mondo dell’Automotive: dalle elettriche fino alle endotermiche.